Europa,”quadrangolare” per il lavoro. Letta batte cassa

ROMA – I fondi scarseggiano, la disoccupazione giovanile dilaga e il premier Letta prova a dare il ‘’la’’ al suo governo battendo cassa con l’Europa, sperando di non ritrovarsi davanti a quella matrigna che con un’assurda politica di austerity imposta ai bilanci più precari dell’Unione ha diviso l’Eurozona tra figli e figliastri.

Domani appuntamento a Roma con i ministri dell’Economia e del Lavoro di Italia, Francia, Germania e Spagna. Proposto dal ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Enrico Giovannini nel corso degli incontri tenuti a Parigi la scorsa settimana, servirà ‘’per uno scambio di opinioni e per un coordinamento’’ recita una nota di Palazzo Chigi, in vista dei prossimi impegni internazionali: il Consiglio europeo del 27e 28 giugno, l’evento di Berlino del 3 luglio e la riunione ministeriale del G20 a Mosca di metà luglio. Al pranzo di lavoro di Roma con i ministri Enrico Giovannini e Fabrizio Saccomanni siederanno per la Francia il ministro del Lavoro, Occupazione e Dialogo sociale Michel Sapin e il ministro delle Finanze Pierre Moscovici; per la Germania il ministro del Lavoro e degli affari sociali Ursula Von der Layen e il ministro delle Finanze Wolfgang Schäuble; per la Spagna il ministro dell’Economia e della Competitività Luis de Guindos Jurado e il ministro per l’Occupazione e la Sicurezza sociale Maria Fátima Bañez García. 
”Già nell’esercizio 2013, ed è lo sforzo più difficile, vogliamo dare un segnale di defiscalizzazione e decontribuzione per le imprese che vogliono assumere i giovani perché è una vergogna una disoccupazione al 38 per cento, lo vogliamo fare prima del consiglio europeo” ha detto il premier a La7 mettendo sul piatto della trattativa con imprese e sindacati il miliardo di euro stornato dalla riprogrammazione dei fondi Ue per l’occupazione. Ma il summit di domani parte già con un importante punto a favore per le aspirazioni di Letta. Secondo una bozza di risoluzione che circola in queste ore a Bruxelles, la “Youth guarantee”, il piano Garanzia giovani da complessivi 6 miliardi destinati ai Paesi con il più alto tasso di disoccupazione giovanile, entrerà in funzione subito, il primo gennaio, come chiesto da Roma e verrà erogato nel biennio 2014-2015 e non in sette anni, come era stato originariamente previsto. Nella ripartizione all’Italia andrebbero circa 500 milioni, pochi per disinnescare la mina di quei sei milioni senza un’occupazione nel nostro paese a causa della crisi ma anche della ‘’cura’’ che l’Ue gli ha imposto.    Per questo Letta chiederà un impegno formale sul rifinanziamento immediato della misura, appena esaurito il fondo attuale. Il testo prevede che “nel 2016 la Commissione Ue farà un rapporto sul suo funzionamento per migliorarlo o irrobustirlo”. Troppo tardi, secondo il governo italiano, per pianificare interventi più robusti e strutturali nel medio periodo. Sarà questa la questione più importante che Letta porrà sul tavolo di domani ai principali partner europei.

 

 

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