Le forze sociali pressano il governo. Investimenti e lavoro per uscire dalla crisi

ROMA – Il governo balbetta, dice e non dice, in compenso tanti annunci, tante spiegazioni su ciò che si dovrebbe fare e come si dovrebbe fare.  La platea del Congresso della Cisl diventa il luogo dove le forze sociali, in una unità di intenti che, in paese dove la divisione di tutti con tutti sembra essere diventato il nostro dna, avanzano proposte concrete per affrontare la recessione che non  offre vie di scampo e chiedono risposte altrettanto concrete e non giri di parole.

E una specie di “ prologo” che annuncia la  manifestazione di Cgil, Cisl, Uil che dopo tanti anni di divisioni scendono in piazza, tornano insieme nella storica Piazza San Giovanni. C’ è molta attesa per questa giornata di lotta, sabato 22. I sindacati hanno sviluppato in questo mese iniziative nei territori, nei luoghi di lavoro, assemblee, presidi scioperi, anche  adottando nuove forme, come hanno fatto gli edili,manifestazioni \come quella dei metalmeccanici della Fiom. Non è uno scoppio improvviso ma l’inizio di un nuovo percorso di mobilitazione. Cgil, Cisl, Uil chiedono al governo un confronto che fino ad\oggi non hanno avuto, salvo “incontri di cortesia”: Proprio il giorno che precede il “ quadrangolare” dei ministri dell’Economia e del Lavoro di Italia, Francia, Germania e Spagna, il governo ha avuto un “colloquio” con le organizzazioni dei lavoratori. Intanto proprio dalla Germania arriva una dichiarazione del ministro  delle Finanze Schauble, che invita l’Italia a proseguire nella politica di Monti, l’austerità punto e basta. La pensano diversamente i leader di Cgil, Cisl, Uil, Confindustria, Confcommercio che si confrontano nel corso dei lavori congressuali.  Occorre passare dalle parole ai fatti- dicono- puntando sugli investimenti. Solo così si creano crear davvero nuovi posti di lavoro. E’ l’unico modo per salvare l’Italia. Questo il  messaggio che la “tavola rotonda” invia al governo. Altro che storie fantasiose come quella del pesciolino Nemo che tanto piacciono ai bambini e che il premier ha raccontato a persone che bambine e bambini non lo sono più da tanto tempo. Sono molti i ounti in comune fra gli esponente delle forze sociali che sono a confronto, espressione di un paese reale  cui il governo, le forze politiche devono rispondere. Ascoltando gli interventi  che si susseguono, chi vuol capire troverebbe le risposta al perché tanto vasto è stato il fenomeno dell’astensionismo alle recenti elezioni. Riforma fiscale, equità, lotta all’evasione fiscale, il problema del costo del lavoro e qui le ricette di Confindustria non suonano bene agli orecchi di Susanna Camusso.

L’Imu non è una priorità. Occorre bloccare l’aumento dell’Iva

Diventa perfino una scocciature dissertare se viene prima l’Imu e l’Iva.  Del resto la stessa Banca d’Italia ha reso noto uno studio da cui si rileva che l’attuale sistema di valutazione catastale< è un gran favore fatto ai ricchi. I quali, ci sembra la logica conclusione, possono pagare l’Imu anche sulla prima casa. In questo modo si potrebbe bloccare definitivamente l’aumento di un punto dell’Iva- Dice il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli: “
 “Su 810 miliardi di spesa pubblica bisogna trovarne solo due, da qui alla fine dell’anno, per evitare l’innalzamento dell’Iva. Deve essere un approccio senza se e senza ma, altrimenti si colpirebbero soprattutto le persone meno abbienti. Mi batterò su questo con tutte le forze: più Iva significa meno consumi e anche meno entrate per lo Stato”.. Non ci sono dubbi che la priorità sia l’Iva e non l’abolizione dell’Imu anche per i ricchi. Conferma Giorgio Squinzi, il leader di Confindustria .”- Per noi la priorità è abbassare il cuneo fiscale oggi al 53 per cento, il più alto tra i paesi Ocse. In Germania il costo del lavoro è sceso del 2 per cento negli ultimi nove anni, in Italia è aumentato di nove punti”. Dal mondo delle imprese ancora una volta l’ìappello:: “Investire tutte le risorse disponibili sul lavoro, dobbiamo crederci fino in fondo”. Susanna Camusso, segretario generale della Cgil riprende le parole pronunciate da Bonanni nella relazione che ha aperto il Congresso, lo “ choc fiscale” Indica cosda significa e quale percorso seguire “Abbattere solo il cuneo fiscale non è giusto – afferma- perché le risorse a pioggia non migliorano la situazione. Lo abbiamo già visto nel passato, quando una parte di quei soldi non è andata all’occupazione”.

Camusso: Le risorse si possono prendere dalle spese militari, vedi F35
“E’ giusto togliere il costo del lavoro dalla base Irap- ha proseguito- ma bisogna selezionare le risorse e indirizzarle a chi fa davvero investimenti e ricerca”. Ancora: “C’è bisogno di un po’ più di reddito per tutti, per chi fa consumi, i pensionati anche, e perciò l’aumento dell’Iva è sbagliato”. Tuttavia bisogna decidere qual è l’obiettivo prioritario, e su questo “il governo deve discutere con le parti sociali: ci piacerebbe essere convocati prima del decreto del fare”.  Per quanto riguarda le risorse rileva che”si possono prendere dalle spese militari, gli F35, possono essere una bella fonte di risparmio. Bonanni parlava delle missioni di pace: si chieda all’Europa di finanziare quello sforzo e si usino le risorse interne per il lavoro”. Il confronto è stato uno degli argomenti centrali  della tavola rotonda. Tutti insieme aveva detto Enrico Letta , appunto la favola del pesciolini Nemo. Ma la sensazione  fra gli esponenti delle forze sociale è che a quel “tutti insieme” si deve aggiungere “  ma separatamente. Dice il segretario generale della Uil, Luigi  Angeletti: “Abbiamo bisogno di un esecutivo che prima fa le cose e poi le spiega, non il contrario, altrimenti restiamo agli annunci e la gente perde fiducia in modo drammatico.

Angeletti. Necessario il confronto con chi rappresenta la realtà
Il governo deve sapere che per riuscire a fare scelte che modificano la realtà occorre confrontarsi con quelli che la realtà la rappresentano, altrimenti fa scelte che impotenti”.  E poi insiste sulla necessità di: “una grande riforma fiscale per redistribuire  la ricchezza”. E per quanto riguarda le cosiddette riforme del governo Monti, a partire da quelle targate Fornero unanime è la richiesta che devono essere riviste. Ma sul come le valutazioni  non sono proprio all’unisono. Il presidente di Confindustria dice che  “va rivista profondamente, perché ha tolto flessibilità in entrata e non in uscita, credo ne sia consapevole anche la politica”,  “Questa riforma – sottolinea  Camusso – non crea posti di lavoro, al massimo ha l’effetto opposto. Ma ora- afferma con forza- basta discutere di leggi, al massimo si tolga l’articolo 8 di Sacconi che entra a gamba tesa sulla contrattazione E ci si concentri sugli investimenti, unica leva per “rimettere in moto il lavoro”. Angeletti: “Vorrei regole per gli investimenti, non altre regole sul mercato del lavoro”.Un segnale significativo, a latere della tavola rotonda, viene dal presidente di Confcooperative, Maurizio Gardini:”Se la mia presenza è gradita dice- potrei anche andare alla manifestazione dei sindacati. La priorità non è l’Imu, è il lavoro”. E\Se\si pne mente al fatto che fra le grandi centrali Cooperative, Legacoop, Confcooperative, Agci è stato costituito un soggetto unitario che si chiama Alleanza delle Cooperative, italiane il significato di questa “\offerta” di presenza alla manifestazione dei sindacati va al di là della  crisi, della recessione e dell’emergenza..

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