Alfano si dimetta da ministro, nel Pd lo chiedono in tanti

ROMA – Il Pd a un bivio e la strada è molto stretta. Venerdì va al voto al Senato la mozione di sfiducia presentata da Sel e M5S nei confronti del ministro Alfano. Le mezze misure non sono possibili. E nel partito, si levano tante voci da un gruppo di senatori che fanno capo a Matteo Renzi, a Gianni Cuperlo ,candidato alla segreteria del Pd, Anna Finocchiaro, Laura Puppato, Sergio Gentili della Direzione del Pd, esponente di Laboratorio politico per la sinistra, poi ci sono i blog, le prese di posizione che vengono dalla base, dai circoli. Si chiede ad Alfano di fare un passo indietro, di dimettersi da ministro. Domani, giovedì, la riunione decisiva dei parlamentari del Pd.

Quando a fronte della decisione della Cassazione di riunirsi alla fine di luglio per decidere sul ricorso di Berlusconi nel processo Mediaset il Pdl chiese di bloccare il Parlamento per tre giorni in segno di solidarietà con il cavaliere fu trovato un accordo sulla sospensione di qualche ora. Si disse, da parte del Pd che in fondo avevano solo chiesto di riunirsi in assemblea cosa che avviene spesso. Ma la base del partito non la prese bene e molti malumori serpeggiarono nei gruppi parlamentari. Questa volta le mezze misure non sono possibili. Gli interventi di Alfano, sulla base della relazione del capo della polizia, Pansa, non hanno chiarito< la situazione. Al contrario, anche in seguito alle< dichiarazioni del capo di gabinetto del ministro è emerso con chiarezza che il vicepresidente del Consiglio sapeva. Cosa? Qui sta il punto. Lo stesso Enrico< Letta dice che venerdì interverrà al Senato e afferma di non avere dubbi sulla “estraneità” di Alfano. Che significa “ estraneità”?Che non sapeva che avrebbero espulso, imbarcate su un aereo inviato dal Kazakistan, la moglie e la figlia di Ablyazov, Alma e Alua? Non è solo questo il problema.

 

Cuperlo: ilministro rimetta le sue<deleghe al premier

Gianni Cuperlo, candidato alla segreteria del partito dice:. “Penso che potrebbe essere un atto di grande sensibilità istituzionale e politica e di grande responsabilità se, a fronte degli eventi di questi giorni, il ministro Alfano rimettesse le sue deleghe il suo mandato nelle mani del Presidente del Consiglio”. “E’ stata una ricostruzione largamente insoddisfacente. Siamo di fronte ad un fatto gravissimo, di gravità enorme – prosegue Cuperlo -. parliamo del rispetto dei diritti umani fondamentali e il nostro Paese ha una macchia che l’Europa guarda con grande allarme e preoccupazione. “Abbiamo ceduto una quota della nostra sovranità nazionale, di un grande paese democratico dell’Europa, ad un regime autoritario, ad una dittatura che viola sistematicamente i diritti umani – ha concluso – si è determinato un vulnus, una ferita e che noi non possiamo ritenere conclusa con le dichiarazioni, rese ieri in Parlamento, dal ministro dell’Interno”

Senatori “renziani” per dimissioni Alfano

La realtà,lo dice lo stesso Procaccini, è che Alfano stesso gli indirizza l’ambasciatore kazako , dicendogli che si tratta di cosa importante e delicata, la cattura di un “ pericoloso criminale”, Mukhtar Ablyazov. Ed è da questo colloquio che parte la vergognosa operazione che getta discredito, vergogna sul nostro paese, conclusa con l’attacco alla villetta a Casal Palocco. Non c’era l’oppositore del dittatore del Kazakistan., ma i familiari, la sorella,<il di Alma anche loro maltrattati dalla polizia. “Chiederemo al Pd, nella riunione dei gruppi di sostenere la richiesta di dimissioni del ministro Alfano”,  affermano, in una nota, il vicecapogruppo del Pd a Palazzo Madama Stefano Lepri e 12 senatori renziani. In tarda serata una durissima dichiarazione di Matteo Renzi


Gentili: non è pensabile Alfano fosse all’oscuro

“Non è pensabile che il ministro Alfano- fosse all’oscuro di quanto stava avvenendo”. Così Sergio Gentili, della Direzione nazionale del Pd e esponente di Laboratorio politico per la sinistra interviene sulla vicenda Shalabayeva e sul ruolo del ministro dell’Interno. “ La stessa relazione del capo della polizia, le dichiarazioni del capo di gabinetto, Giuseppe Procaccini, che poi si è dimesso- prosegue il dirigente del Pd -dicono che il ministro era a conoscenza delle richieste dell’ ambasciatore kazako, la cattura di Ablyazov,quello che veniva definito un “pericoloso criminale”Il ministro in Parlamento si è mostrato perlomeno reticente , dando una versione parziale<degli avvenimenti, nel tentativo di nasconder la propria responsabilità politica-“Questo gravissimo episodio-conclude Gentili- conferma la inadeguatezza di Alfano a ricoprire l’incarico di ministro dell’Interno. Le sue dimissioni da ministro sono un atto dovuto , indispensabile per recuperare credibilità e dignità da parte del governo italiano. Governo, che deve intervenire subito , anche attraverso il ministero degli esteri mettendo in atto tutti gli interventi necessari per consentire alla moglie e alla figlia dell’oppositore del regime kazako, di tornare in Italia, assicurandosi nello stesso tempo che alla due donne siano garantiti i diritti sociali e umani” Felice Casson, senatore Pd sottolinea:: “La relazione non mi ha convinto, assolutamente no. Piena di buchi e di mancanze: mi sembra una mezza barzelletta, una presa in giro. Non credo che sia andata così, non è andata in questo modo, non credo che la polizia si comporti così. Ci sono ancora molte cose che preoccupano”,Anna Finocchiaro parla di un “atto di responsabilità istituzionale se Alfano rimettesse la sua delega nelle mani del premier”. Laura Puppato , nel caso in cui Alfano non si dimetta il pd deve chiedere le sue dimissioni, costi quel che costi”.

Letta:totale estraneità del ministro

Da Letta arriva una valutazione diversa,. Nel corso della conferenza stampa tenuta a Londra dove ha incontrato il pimo ministro britannico David Cameron, afferma: “Non vedo nubi all’orizzonte. Ho letto attentamente la relazione del prefetto Pansa, da cui emerge la totale estraneità del ministro Alfano. Ho chiesto dall’inizio la ‘total disclosure’ su questa vicenda, è tutto pubblico, è tutto chiaro. Parlerò in Parlamento venerdì”. E poi lascia intendere che i partiti dovranno assumersi la responsabilità di una eventuale crisi: “La stabilità politica è essenziale per la crescita. Mio primo impegno è per la crescita, la ripresa e le riforme economiche ma, senza stabilità politica sarà impossibile. Chiederò ai partiti del mio paese di continuare su questa strada altrimenti sarà impossibile ottenere la ripresa”. A proposito del rapporto con Renzi commenta: “Ci siamo parlati, ci parliamo continuamente, quindi nessun problema”. Stando alle dichiarazioni giornaliere del sindaco di Firenze questo clima idilliaco non pare proprio ci sia.

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