ROMA – Lo spettro di Berlusconi si agita,perseguita il nostro Paese, ci tormenterà fino al 9 settembre quando si riunisce la Giunta per le elezioni di Palazzo Madama con all’ordine del giorno la decadenza da senatore dell’ex premier.
Addirittura Beppe Grillo ha scritto un finto discorso di dimissioni che il cavaliere dovrebbe pronunciare e gli indica come traccia: l’attacco al Pd, alla sinistra. Del resto una mano al pregiudicato la stanno dando proprio i grillini che con la richiesta di elezioni subito, nessun rapporto, nessuna maggioranza con il Pd neppure per definire una nuova legge elettorale. Obiettivo questo dell’ ex premier che punta a nuove elezioni il più presto possibile per guidare nuovamente la lista del Pdl, o meglio di Forza Italia”. Non a caso ha detto “ il capo sono io. E io non mollo”. Per questo ha bisogno che i tempi si allunghino che la Giunta del Senato non decida niente, rinvii alla Corte costituzionale. E chissà, quando e come si andrà in aula, quale sarà lo scenario politico, resisterà il governo, verranno sciolte le Camere, si andrà a nuove elezioni, verrà mantenuto l’impegno a cambiare la legge elettorale, con procedura di urgenza, entro la fine di ottobre.
I problemi del paese non sono quelli del pregiudicato
Tutti interrogativi che portano un marchio di fabbrica, quello di Berlusconi mentre i problemi reali del Paese sono altri. Primo fra tutti quello di agganciarsi all’ultimo vagone del treno della ripresa che centri economici e finanziari europei annunciano in arrivo. Il governo sta lavorando in questa direzione con provvedimenti in cantiere come annunciato da Enrico Letta al meeting di Comunione e Liberazione, poi da ministri come Zanonato. Problema cruciale un cambio di passo dell’Europa perché la ripresa parli il linguaggio del lavoro. Insegnano gli economisti, non i ciarlatani improvvisati, che vi è può essere ripresa senza crescita dell’occupazione, che il rigore a senso unico è la valvola di scarico di un capitalismo sempre più in crisi, che le politiche neoloberiste hanno fatto fallimento. Anche in vista della presidenza italiana della Ue sarebbe necessario un esecutivo forte, una politica di alto profilo, un impegno di tutte le forze politiche, comunque collocate, che guardi agli interessi del Paese. Ma le prospettive che si intravedono dicono che si va in tutt’altra direzione. Che più che ai problemi delle persone si guardi ai problemi “ personali” dei partiti.
La sensazione è che siamo già in campagna elettorale
La sensazione è che siamo già in campagna elettorale, forse non ci siamo mai usciti. . Le forze politiche si posizionano, ogni problema non è valutato per quello che ma per la resa che può dare in termini di voti. Ed ecco lo spettro di Berlusconi alla guida del Pdl, io sono e resto che ammorba la via politica e istituzionale., Grillo che ordina guerra totale,ovunque e comunque, la Lega che gioca la partita razzista e offende ogni giorno la ministra Kyenge, il Pd in continua fibrillazione con un congresso che rischia di diventare una resa di dei conti fra le fazioni che si muovono all’interno e all’esterno del partito. Il documento fatto circolare da Francesco Boccia, un “lettiano” o meglio un “ bocciano” perché Letta si è chiamato fuori, è un colpo grave per una forza politica come il Pd. Quel documento con le impronte di un vecchio clericalismo, in linea con il peggior conservatorismo, porterebbe il partito fuori dall’ambito delle forze sociali e progressiste europee. Un neocentrismo , di vecchio stampo democristiano, che potrebbe richiamare chi , nel Pdl,non sopporta più Berlusconi, rimasugli politici che dopo aver fondato Lista civica si stanno scomponendo, con Casini che cerca nuove collocazioni, tanto per fare un nome. Leggendo la giornata politica, una come l’altra ormai sempre più simili, troviamo i segni del degrado della politica, della deriva cui va incontro l’Italia che può finire sugli scogli. Partiamo dal cavaliere pregiudicato. Non si muove da Arcore, ai limiti della crisi di nervi, riceve solo i fedelissimi, vertici segreti, incontri con gli avvocati i quali non sanno più a che santo richiamarsi. Ora è stata individuata una strada: quella del rinvio, poi si vedrà
I berluscones. la legge Severino ha problemi di costituzionalità
Occorre intanto bloccare l’iter che si apre con la riunione della Giunta. Pd, M5S, Lista civica hanno annunciato che il loro sarà un voto per dare esecuzione alla sentenza di condanna, con la decadenza di Berlusconi da senatore. Per tutta la giornata sono comparse dichiarazioni di parlamentari del Pdl, di avvocato, qualche professore universitario i quali hanno scoperto che la legge Severino è incostituzionale. Quando i parlamentari del Pdl l’hanno votata non se ne erano accorti. Fanno finta di non sapere che la questione è già stata risolta con sentenze del Consiglio di Stato. La loro argomentazione, si fa per dire, è ridicola: i fatti cui la condanna si riferisce sono avvenuti prima della emanazione della Severino. Quindi Berlusconi, ovviamente dicono che è solo un “perseguitato politico”, quando avrebbe commesso reato non sapeva che sarebbe stato dichiarato decaduto “ immediatamente “ come ordina la legge. Un’altra bell’anima pdiellina ha superato sé stesso. Se si dice che la Giunta deve solo prendere atto della condanna siamo fuori dalla Costituzione perché verrebbe ignorato il ruolo primario del Parlamento. Al professore in questione viene fatto notare che il Parlamento deve votare, quindi il suo ruolo non è in discussione. Risposta: allora vedremo. E per un “vedremo” si punta a togliere la spina al governo, si preme di nuovo su Napolitano per un provvedimenti di clemenza. Pare che non tutti i ministri siano disponbili ad obbedire al diktat del pregiudicato. Ci pensa Santanché, ormai la “ voce “ di Silvio,. Irata si rivolge a chi non intenderebbe obbedire all’ex premier e dice: “ Prendere ordini da Napolitano….invece va bene”.
I grillini messi in riga da Laura Boldrini
Veniamo ai grillini, sostenuti dalla Lega,impegnati in un furibondo attacco alla presidente della Camera perché ha convocato la seduta per il giorno 20. Tutta una finta per farsi propaganda, durerà pochi minuti, dichiarazioni e interviste che hanno tenuto il campo per molti giorni. Sono arrivati in pochi, ma anche i parlamentari degli altri gruppi non sono stati da meno. Quelli del Pdl erano in quattro. Il gruppo con più prsenti, quello del Pd con il segretario del Partito Epifani . La seduta era molto importante perché si trattava di incardina le norme contro il femminicidio. In base alla Costituzione questo atto molto importante doveva avvenire entro il 22 agosto. Rivolta a un grillo h Laura Boldrini è sbottata: Ma lei ha capito che questo atto andava fatto, è la Costituzione che ce lo impone. Siete immaturi”. Per dovere di cronaca riferiamo del nuovo attacco leghista contro Cecile Kyenge. Al solo nominare personaggi come il vicesegretario del Carroccio, Matteo Salvini e, ancor più l’eurodeputato leghista Mario Borghezio proviamo un senso di nausea, di disgusto. Salvini ha annunciato che in autunno parte la raccolta di firme per l’abolizione del ministero dell’integrazione. “ E’pagata-dice- solo per parlare e non far niente” Il razzista euro usa le parole “ faccetta nera”. Lei, con grande senso di dignità, non si scompone. Si trova in Calabria, fa un’esame della grave situazione, deglo ultimi,drammatici, fatti bdi cronaca. “ Bisogna andare oltre- risponde-parlare di fatti e superare gli insulti e le provocazioni con il lavoro del ministero. Andra eoltre è la risposta”Patla di un confronto con il Viminale, della necessità di superare la “ Bossi-Fini”,annuncia che il percorso sullo “ ius soli” va avanti. E’ una esigenza che viene dallka società civile e l’Italia deve orenderne atto”.