Il cavaliere, scrivono i giudici, fu "l'ideatore del meccanismo del giro dei diritti che a distanza di anni continuava a produrre effetti (illeciti) di riduzione fiscale per le aziende a lui facenti capo in vario modo". Secondo i giudici dell'Alta Corte, Berlusconi «conoscendo perfettamente il meccanismo, ha lasciato che tutto proseguisse
inalterato, mantenendo nelle posizioni strategiche i soggetti dal lui scelti e che continuavano a occuparsi della gestione in modo da consentire la perdurante lievitazione dei costi di Mediaset a fini di evasione fiscale».
Inoltre, si legge nella sentenza, Berlusconi, «anche dopo l'assunzione della veste di azionista di maggioranza, continuava a godere della ricaduta economica del sistema praticato». I giudici di Cassazione smontano le tesi della difesa, sostenendo che «la definizione come sovraffatturazione appare quasi un sottodimensionamento del fenomeno descritto e anzi, inadeguata a definirlo». E sottolienano «l'assoluta inverosimiglianza dell'ipotesi alternativa che vorrebbe tratteggiare una sorta di colossale truffa ordita per anni ai danni di Berlusconi». Insomma, per i giudici della Cassazione è «pacifica e diretta» la «riferibilità a Berlusconi della ideazione, creazione e sviluppo del sistema che consentiva la disponibilità del denaro separato da Fininvest e occulto». Le 208 pagine di motivazioni della sentenza, che conferma la condannna a 4 anni per frode fiscale a Silvio Berlusconi, sono state firmate, in maniera inusuale, da tutti i giudici del collegio della sezione feriale, presieduta da Antonio Esposito.
Le reazioni
Le motivazioni sulla sentenza Mediaset "sono chiarissime e non lasciano spazio ad alcuna libera interpretazione, giustificando in pieno la condanna a 4 anni di reclusione per frode fiscale di Silvio Berlusconi": così Danilo Leva responsabile Giustizia Pd. Ora - aggiunge - la Giunta deve "applicare la legge, non sono previsti tempi supplementari". Sul punto però il botta e risposta tra Pd e Pdl non si ferma. "Continuo a leggere dichiarazioni di esponenti del Pdl che minacciano rotture nel caso la Giunta arrivasse al voto sulla decadenza di Berlusconi in tempi brevi - dice Luigi Zanda -. Io penso che sia ora di smettere di lanciare ultimatum e di fare pressioni sull'organismo del Senato e sui suoi membri". "Quello che so è che come Pd non forzeremo sulla scadenza del voto con accelerazioni artificiali ma non consentiremo nemmeno una dilatazione immotivata o strumentale dei tempi",aggiunge il presidente dei senatori del Pd. Gli risponde il segretario del Pdl, Angelino Alfano. "La decadenza di Silvio Berlusconi non è un atto dovuto ma una decisione da assumere - sottolinea il vicepremier -. Noi facciamo un invito molto fermo e senza nessuna arroganza al Pd: riflettete e approfondite, spogliatevi dall'abito di chi per venti anni ha combattuto Berlusconi come il peggior nemico e valutate le carte, approfondite, per vedere se questa norma non è applicabile al passato come noi sosteniamo". "Rifletteremo senza pregiudizi. A nostro avviso le condizioni" per un ricorso alla Consulta "non ci sono, riteniamo che la legge Severino possa essere applicata e debba essere applicata", ha ribadito il viceministro dell'Economia, Stefano Fassina, rispondendo al vicepremier Alfano. Mentre Stefania Pezzopane, la senatrice Pd componente della Giunta di palazzo Madama scrive su Twitter: "Sto leggendo, studio con attenzione note di Berlusconi, per ora nulla di nuovo sotto sole, pareri deboli".
La sentenza è «allucinante e fondata sul nulla», ha commentato Silvio Berlusconi intervistato da 'Studio Aperto. E poi: "Se qualcuno pensasse di poter eliminare con un voto parlamentare il leader del primo partito italiano», «allora ci troveremmo davanti a una ferita profonda inaccettabile
della nostra democrazia».
"Come volevasi dimostrare - ha detto, invece, il senatore Enrico Buemi, capogruppo Psi Giunta per le elezioni al Senato - un'efficenza inedita per la giustizia italiana, se sarà così per tutti i cittadini a prescindere dal peso politico, vuol dire che Berlusconi tra le tante cose negative, che ha fatto subire agli italiani, avrà almeno fatto inaugurare una nuova stagione di efficenza e tempestività della giustizia italiana, risparmiando l'Italia dalle critiche e sanzioni dell'Europa".
Il deputato del Pdl Fabrizio Cicchitto parla addirittura di una "sentenza stupefacente e profondamente innovativa perchè inaugura un nuovo modo di giudicare della Cassazione: essa non si è pronunciata sulla legittimità ma sul merito". Nel frattempo si attende il verdetto della Giunta per le immunità che si esprimerà il prossimo 9 agosto e che sancirà la decadenza o meno di Berlusconi dal suo seggio al Senato.