Libia. Le ultime ore del dittatore Gheddafi. La diretta

TRIPOLI – Il conto alla rovescia del regime di Gheddafi è iniziato.

I rivoltosi, nonostante, l’esercito di mercenari stia provocando una carneficina, continua la sua avanzata per stanare il Colonnello blindato nella caserma-bunker di Bab Alazizia, dove risiede a Tripoli. Il leader non vuole arrebdersi ma anche i suoi più stretti collaboratori lo starebbero abbandonando. La marcia dei 30mila continua verso il rovesciamento del dittatore.

19,08 – A Tripoli è impossibile muoversi. La polizia e i militari stanno presidiando con numerosi posti di blocco l’autostrada che collega l’aeroporto di Mitiga alla capitale libica. Secondo un testimone la strada è piena di militari e di agenti di polizia armati di kalashnikov, e tutti gli incroci sono presidiati. Nei posti di blocco  i militari obbligano gli autisti ad aprire i portabagagli, e mostrare cosa trasportano all’interno dei veicoli.

18,56 – Il discorso ripreso da AlJazeera del discorso pronunciato pochi minuti fa dal Colonnello Gheddafi a PIazza Verde (Green Square). Il video Gheddafi durante il suo intervento ha  attaccato anche i media stranieri, definendoli i giornalisti dei cani  bugiardi che trasmettono solo informazioni sbagliate. Poi ha aggiunto che le armi – se sarà necessario –  saranno coonsegnate  a tutte le tribù della Libia. Un esponente della  coalizione 17 Febbraio, ha commentato subito dopo alla televisione al Jazira che Gheddafi intende facilitare il possesso di armi per creare più confusione. Alla fine del discorso Gheddafi ha detto: “solo Dio, Muammar e Libia!”. I manifestanti, tra i quali anche donne e bambini, sono ancora sulla piazza: mostrano immagini di Gheddafi e sventolano bandiere verdi della Jamayiria. Sul lungomare di Tripoli, a poche centinaia di metri di distanza dalla piazza, sono stati piazzati posti di blocco presidiati da polizia, esercito e miliziani armati con la fascia verde al braccio.

18,50 – Secondo quanto diffuso da Al Jazeera alcuni dei quartiere della capitale libica sarebbero in mano ai manifestanti.

18,37 – Secondo un testimone oculare le milizie di Gheddafi starebbero prelevando dagli ospedali i cadaveri delle persone rimaste uccise negli scontri di oggi  per sbarazzarsi dei corpi. Anche le persone  ferite sarebbero state prelevate dagli ospedali per poi essere uccise uccise e i loro corpi bruciati. In questo modo le milizie del regime nasconderebbero al mondo le prove del genocidio in corso.

18,34 – Nella piazza dei Martiri a TRipoli,   Martyr’s Squar,  continua la protesta. Molti manifestanti bruciano le immagini di Gheddafi. Il video

18,23 – La televisione libica che ha mandato in onda il discorso di Gheddafi, ha più volte ripreso la folla dei suoi sostenitori presente a Piazza Verde, poche migliaia di persone strette attorno al loro leader Secondo alcuni esperti di politica internazionale Gheddafi avrebbe parlato al popolo per riconfermare la sua leadership. Ma la situazione che appare è quella di un uomo arrivato alla fine del suo regime.  Il tempo del Colonnello sarebbero in dirittura d’arrivo.

18,04 – Gheddafi parla alla folla in pIazza Verde (Green Square). “Proteggete la Libia e i suoi giacimenti di petrolio. Voi siete il popolo, preparatevi a difendere il paese. La battaglia del jihad ci ha permesso di sconfiggere la colonizzazione italiana e il popolo armato può sconfiggere ogni attacco.  Sconfiggeremo rivoltosi come abbiamo sconfitto gli italiani e sconfiggeremo interventi stranieri come avvenuto in passato. Rispondete alle tv e alle radio della menzogna”. Queste le parole pronunciate da Muammar Gheddafi. Inoltre il colonnello ha aggiunto: “Se il popolo non mi ama non merito di vivere”.

17,56 – Il bilancio delle vittime si aggrava. Sarebbero almeno un centinaia i manifestanti uccisi colpiti dai proiettili delle brigate fedeli a Muammar Gheddafi. Lo riferiscono fonti mediche diffuse dalla tv araba Al Jazeera.

17,45 – Ancora spari  al mercato del venerdì di Tripoli dove sarebbe in corso una sanguinosa battaglia.   Lo riferisce un  inviato sul posto della Cnn.  Continuano anche le incursioni delle milizie filo-governative casa per casa. Secondo fonti riportate da Al Jazira, Gheddafi controllerebbe ormai solo la caserma bunker in cui è asserragliato.

17,42 – I manifestanti uccisi potrebbero essere molti di più. La notizia arriva da Al Jazeera che parla di una vera e propria carneficina in corso per le strade della capitale.

17, 40 – Gli insorti hanno preso il controllo dell’aeroporto internazionale di Tripoli, dopo che i militari di presidio hanno aderito alla rivolta. In mani ribelli anche la città di Marsa Brega e il suo terminal petrolifero. Dopo una lunga controffensiva, è caduta Misurata, mentre ci sono scontri lungo la strada verso il confine tunisino.

ORE 17,38 – Alcuni manifestanti sono stati dispersi dalle truppe pro Gheddafi, le quali sparano contro tra la folla.

ORE 17,00 – Il rappresentante libico presso l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’Agricoltura (Fao), Abdullah al-Zaie, ha annunciato di essersi dimesso dal suo incarico in diretta televisiva. Il diplomatico, che lavora nel quartier generale Fao di Roma, ha annunciato le dimissioni in una telefonata alla tv araba ‘al-Jazeerà, spiegando che si tratta di un gesto di protesta per la dura repressione sugli insorti messa in atto dal regime. Anche la delegazione libica presso le Nazioni Unite a Ginevra ha annunciato le dimissioni dei suoi esponenti dall’incarico di inviati ufficiali di Tripoli.

ORE 16,30 –  Sarebbe salito a 7  morti  il bilancio degli scontri in corso in diversi quartieri di Tripoli tra manifestanti e milizie fedeli al leader libico Muammar Gheddafi. Lo riferiscono alcune fonti locali. Ma c’è da precisare che il numero delle vittime potrtebbe essere superiore vista la difficoltà a trasmettere dalla capitale libica.

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