Berlusconi prepara la macchina per le elezioni

Letta, non sono Jo Condor. Giocherò all’attacco

ROMA – Dopo il videomessaggio di ieri con cui Silvio Berlusconi si è scagliato contro la magistratura, oggi il Cavaliere è arrivato a palazzo Grazioli dove si è riunito lo stato maggiore del Pdl (ormai Forza Italia, ndr).  Al summit, oltre ad Alfano e ai ministri, partecipano anche Gianni Letta e Fedele Confalonieri. 

Nel pomeriggio ha inaugurato la sede della “nuova” Forza Italia, in Piazza San Lorenzo in Lucina, parlando a braccio ai parlamentari e maggiorenti presenti all’appuntamento. “Il governo va avanti – spiega – perché la stabilità e importante, ma dovrà rispettare gli impegni”. “Abbiamo dimostrato grande responsabilità – continua – sia sostenendo Monti che Letta, ora i nostri ministri metteranno in campo delle idee nuove per salvare il Paese dalla crisi”. L’impressione è che la sopravvivenza del governo dipenda proprio dall’applicazione di questi punti che ancora non sono noti, probabilmente conterranno anche la riforma della giustizia.

Il lancio di Forza Italia: tutti i parlamentari richiamati all’ordine

Comunque il lancio di “Forza Italia – conclude Berlusconi – prevede una organizzazione capillare nelle regioni e nelle province per aprire nuovi club e tutti i parlamentari dovranno essere responsabili dei propri territori elettorali”. Insomma una inaugurazione che sa di campagna elettorale. Poi ha continuato attaccando la magistratura per i numerosi processi che ha dovuto affrontare e annuncia che darà “battaglia anche in sede europea”.

E proprio su questi temi è arrivata in giornata la dura reazione del Csm alle parole di Berlusconi. Il Comitato di presidenza del Consiglio superiore della magistratura esprime “amarezza e sconcerto per l’ennesima ripetizione di giudizi sprezzanti e di attacchi infondati che colpiscono in modo indiscriminato la magistratura italiana”. I giudici “non meritano l’addebito di intenti persecutori o di complotti”.

 

Dura replica del Csm ai violenti attacchi del pregiudicato

Il Comitato di presidenza del Csm è formato dal vicepresidente, Michele Vietti, e dai vertici della Cassazione, il primo presidente Giorgio Santacroce e il procuratore generale Gianfranco Ciani. La risposta delle toghe rivendica l’imparzialità della categoria, messa in discussione dal Cavaliere. Il comunicato precisa che i magistrati “svolgono quotidianamente il proprio lavoro con impegno, professionalità ed imparzialità”. E ricorda: “E’ la legge che regola con criteri predeterminati la composizione dei collegi giudicanti e l’assegnazione dei processi”.

Nella nota dei vertici Csm, si sottolinea come la mancata applicazione di una condanna definitiva rappresenti un rischio per lo Stato di diritto. “L’esito di qualsiasi processo è una sentenza che va accettata ed applicata”, si legge nella nota. “Diversamente verrebbero meno le regole dello Stato di diritto e il presupposto della ordinata convivenza civile”. 

Il premier: siamo in uno stato di diritto, nessuna persecuzione

A Silvio Berlusconi risponde anche il premier Letta: “In Italia lo stato di diritto funziona e l’autonomia della magistratura la vogliamo rispettare”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Enrico Letta, rispondendo ad una domanda sul video di Silvio Berlusconi durante una conferenza stampa a Palazzo Chigi. “Siamo in uno stato di diritto – ha sottolineato -, non ci sono persecuzioni”. “Lo ribadisco – ha aggiunto – perché sarebbe paradossale se, nel momento in cui presentiamo un piano per l’attrazione degli investimenti, passasse il messaggio che l’Italia è un paese in cui lo stato di diritto non funziona: lo stato di diritto funziona e vogliamo il rispetto dell’autonomia della magistratura; confermo un rispetto pieno e totale”.

 

Si cerca di usare il governo come un punching ball

Tema centrale dell’intervento di Letta è anche la tenuta del governo. “Non c’ho scritto Jo Condor, al momento opportuno giocheremo all’attacco” ha detto Letta parlando delle indiscrezioni che lo vorrebbero intenzionato a chiedere un nuovo voto del Parlamento. “Come vedete, stiamo lavorando in modo molto concreto e attento per gli italiani. Non abbiamo nessuna intenzione che si creino cortocircuiti su questi temi”, aggiunge. Si cerca di usare il governo come punching ball, tutti se le danno di santa ragione, noi continuiamo a lavorare” ha detto rivolto a tutte le forze politiche di maggioranza, a cominciare dal Pdl. A questo punto Letta ha citato uno spot di tanti anni fa: “Mi sono ricordato da bambino quando guardavo Carosello: c’era uno spot che si concludeva così ‘non ci ho scritto Jo Condor’. Ecco, io non c’ho scritto Jo Condor, al momento opportuno lo dimostrerò e giocheremo all’attacco”.

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