Renzi. Sistemo tutto. Cuperlo, dicci da che parte stai

 

 

ROMA – Meno male che Matteo c’è:Ascoltando il sindaco di Firenze che da Bari lancia la sua candidatura a segretario del  Pd sembra di sentire il Berlusconi dei giorni migliori quando dava il là ai suoi fan e scattava il coro, “meno male che Silvio c’è”.

Arriva lui e sistema l’Italia,l’Europa e il mondo. Dice che “bisogna cambiare verso”  Risponde Gianni Cuperlo,anch’egli candidato alla segreteria. “ Bene, ma bisogna che il partito dica da che parte sta”. E Renzi nella sua filippica  non lo dice “In questi 20 anni  afferma “un intero establishment politico ha fallito. Ora noi siamo qui per dire che cambiare  è l’ unica soluzione”  Geniale,ma altri prima di lui hanno detto che bisogna cambiare.

Trovata geniale: tre  regole per l’Italia,l’Europa, il Pd

Ma come?. Altra  trovata geniale: tre regole per l’Italia Tre sono le regole. L’Italia “ deve cambiare verso all’Europa. IlPd deve cambiare verso all’Italia Noi dobbiamo cambiare verso al Pd”. Sembra unosciogli  lingua  per bambini che imparano a parlare. Non è così: è il programma di Matteo Renzi, sindaco di Firenze annunciato al suono di trombe da parte dei media,quasi tutti, che tifano per lui.

Il programma in otto striscioni colorati

Per dare più veridicità al suo dire, alla sua oratoria, che diverte gli ascoltatori ci sono otto striscioni ad illustrare il programma, sfondi colorati, scritte alla rovescia..Geniale anche questa trovata. Vediamo. “Cambiare-lamentarsi:Non passeremo il tempo a  recriminare su come potrebbero andar meglio le cose. Le cambieremo”. “Futuro- conservazione: se pensiamo solo a conservare quello che abbiamo,presto non avremo più neppure quello”, Crescere vuol dire creare, innovare cambiare”. “Coraggio-paura: paura degli extra comunitari,paura della recessione,paura di cambiare: Da oggi ci riprendiamola fiducia,la voglia di fare, il futuro”,” La strada- il palazzo: conoscere il prezzo di un litro di latte, usare i mezzi pubblici, fare la fila alla posta. Tre ottimi modi per costruire un programma di governo”, “ Gli italiani-il cavaliere.  Da venti anni la politica si occupa di una sola persona. Noi ci occuperemo di tutti gli altri”, “ Vincere-perdere bene: l’importante, si sa è partecipare. Ma per cambiare l’Italia bisogna fare qualcosa di più: vincere”, “ Bravi-raccomandati: la meritocrazia è l’unica medicina per la politica, per l’impresa,per la ricerca, per la pubblica amministrazione. Gli amici degli amici se ne faranno una ragione”,” Semplicità-burocrazia: Il rispetto delle regole non ha niente a che vedere con la tortura cui sono sottoposti cittadini e aziende per ottenere un banale permesso.Spenderemo quel tempo ritrovato per far crescere l’Italia “. 

 

Non c’è traccia alcuna di un programma, un progetto

Banalità a buon mercato riprese nel discorso,pronunciate bene, con passione ma non c’è traccia di un programma, né di un progetto per il partito di cui vuole diventare segretario. Dice solo che “ deve essere curioso”. Più di così ilPd,verrebbe voglia di dire, non può andare.Se vogliamo una battuta ad effetto:, rivolta a chi sale sul carro dei vincitori. “ Sul carro non si sale-dice-si spinge.”.Il rischio è che si ribalti.

 

Una dura critica a Napolitano. Parlare  di amnistia un autogol

Poi anche una dura critica a Napolitano:L’aver posto il problema dell’amnistia sarebbe un “clamoroso errore,un autogol. Cambiamo prima la Bossi-Fini e la Fini-Giovanardi, non hanno funzionato e interveniamo su riforme strutturali, come la custodia cautelare”. Se avesse letto la lettera del Capo dello Stato avrebbe potuto costatare che parlava di una pluralità di interventi strutturalo e alla fine di amnistia e indulto. Unica cosa concreta in tante in un’ora di chiacchiere un attacco al lavoratori, al dirittoalla contrattazione, a quello di non essere licenziati ad ogni stormir del vento. 

L’attacco ai  diritti dei lavoratori,alla contrattazione

 

Leggiamo: “Lavoro,- dice- cambiare le regole del gioco sul lavoro è possibile ,-: qui non c’è più la liberta di assumere, prima ancora che di licenziare.Le regole del lavoro devono essere le stesse in tutte Europa».Ma a quali regole si richiama? A quelle francesi, tedesche, olandesi, norvegesi?. E quando Renzi parla di lavoro meglio mettersi un corpetto antiproiettili

Cuperlo:Parlare a tutti con la nostra lingua  per primi a chi sta indietro

Risponde Gianni Cuperlo, altro candidato alla segretaria:”Renzi vuole cambiare verso all’Italia. Giusto, ci sto. Ma dipende da quale direzione vogliamo dare al verso, al cambiamento” “Io penso che serva un partito che dica da che parte sta . Dobbiamo parlare a tutti ma con la nostra lingua. In un momento di grande difficoltà dobbiamo parlare a chi sta indietro, a chi non ce la fa. Parole come innovazione e cambiamento vanno declinate altrimenti non capiamo dove vogliamo andare.  Credo che dobbiamo metter al centro la dignità della persona. Da li, come sinistra dobbiamo ripartire. Altrimenti non riusciremo ad affrontare tragedie come quelle di Lampedusa, a risolvere questioni come quella dei giovani che non trovano lavoro”

 

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