Alitalia. Al Cda si decidono le sorti. Renzi, preferisco un partner coreano

ROMA – C’è grande attesa per oggi, giorno in cui si riunirà alle 14 il Consiglio di Amministrazione per decidere la sorte di Alitalia e soprattutto deliberare il pacchetto di salvataggio di ben 500 milioni di euro. 

Oggi, il ministro per le Infrastrutture e Trasporti, Maurizio Lupi, ha ribadito che “l’Italia non può fare la Cenerentola, è un pilastro fondamentale dell’alleanza”. Il riferimento è tutto mirato alla posizione che prenderà Air France rispetto alla quota di propria competenza che dovrà versare per l’aumento di capitale. Un piccolo particolare che fa però una differenza abissale sull’assetto societario della ex compagnia di bandiera. Da una parte rimane il timore che Air France possa fare ancora un’offerta che gli consentirebbe di dettare le regole del mercato italiano, dall’altra la paura che non voglia partecipare all’aumento di capitale di Alitalia. Insomma, la situazione è delicatissima. 

Stando alla stampa stampa d’oltralpe, il gruppo franco olandese non sarebbe tanto propenso a sborsare una quota che si aggirerebbe intorno ai 75 milioni dopo averne già tirati fuori 38 per il prestito ponte di febbraio a carico dei soci. Pronta la replica degli azionisti italiani che, secondo fonti vicine all’operazione, hanno fatto sapere che la ricapitalizzazione si farà con o senza l’apporto del socio francese anche se è auspicabile che anche Air France insieme a tutti i soci partecipi all’operazione.

L’operazione di aumento di capitale – spiegano – è stata strutturata in modo tale da garantire la riuscita dell’operazione stessa, con o senza l’apporto del socio francese. Naturalmente è auspicabile che anche Air France insieme a tutti i soci partecipi all’operazione.

E la riunione del consiglio di amministrazione prima dell’assemblea, che si terrà qualche ora dopo,  dovrebbe essere dedicata e consentire un accordo tra gli azionisti italiani e il gruppo franco-olandese. Tuttavia Air France avrà esattamente un mese di tempo per decidere, Ma c’è anche chi dice che Air France sia interessata a portare la sua quota oltre il 50%, in modo da poter ottenere la gestione operativa e probabilmente dar seguito a un piano industriale, forse “lacrime e sangue”, con tagli di personale e riduzione delle tratte. Si è parlato addirittura di una riduzione del personale pari a quasi 3 mila unità.

Ma non solo. Il piano Air France-Klm prevederebbe anche un recupero di efficienza del 20% e una riduzione del debito passando dagli attuali 6,5 miliardi di euro a 4,5. Attualmente, va ricordato,  il gruppo franco-olandese, con una quota del 25%, ha una sorta di  diritto di prelazione che verrebbe a decadere nel caso della mancata partecipazione all’aumento di capitale.

Sulla vicenda è intervenuto anche il candidato alla segreteria nazionale del partito Democratico, Matteo Renzi: “Lo Stato non deve mettere un centesimo per salvare gli azionisti privati che hanno fallito”, ha detto il sindaco di Firenze. E poi: “Lo stato in Alitalia ha un problema di gestione del personale in esubero. Dunque si  interviene per salvare i lavoratori non gli azionisti”.

“Io – ha aggiunto Renzi – preferisco un partner coreano che la Cassa depositi e prestiti. Oggi  il governo Letta è chiamato a intervenire sui disastri di prima. Hanno deciso di fare una soluzione tampone, lo hanno fatto con Poste, lo potevano fare in altro modo, ma è evidentemente solo un tampone. Alitalia ha un senso solo se riesci andare verso il Medio e l’Estremo Oriente”.

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