Adro, arrestato il sindaco leghista Lancini

ROMA – Il sindaco leghista di Adro, Oscari Lancini, già protagonista nelle cronache recenti per aver tappezzato una scuola del suo paese con il simbolo del sole delle Alpi, è stato arrestato questa mattina dai Carabinieri di Brescia.

E’ accusato, insieme ad altre cinque persone, di vari reati contro la Pubblica Amministrazione, tra i quali turbata libertà degli incanti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e il falso ideologico. In pratica, il primo cittadino avrebbe favorito alcune aziende nella gara d’appalto per la realizzazione di alcune opere del paese, che si trova in Franciacorta. La Procura di Brescia è sulle tracce anche di altri 24 persone. Oltre alla polemica sul simbolo leghista introdotto nella scuola, Lancini aveva dato scandalo per aver tolto la mensa ad alcuni bambini le cui famiglie avevano difficoltà a pagare la retta (poi pagata da un imprenditore del posto). Oltre a lui, l’ordinanza del gip è rivolta anche all’assessore ai Lavori Pubblici, Giovanna Frusca, che è finita agli arresti domiciliari, a Carmelo Bagalà, segretario reggente del Comune di Adro, al responsabile dell’area tecnica del Comune, Leonardo Rossi, e a due imprenditori edili, Alessandro Cadei ed Emanuele Casali.  Gli indagati avrebbero utilizzato crediti che il Comune vantava nei confronti di imprenditori del luogo per finanziare l’area feste di via Indipendenza. L’esecuzione dell’opera, dal valore complessivo superiore al milione di euro, sarebbe stata affidata, mediante accordi collusivi e mezzi fraudolenti volti ad evitare i bandi di gara, direttamente ad imprenditori vicini al sindaco. Le indagini sono partite lo scorso anno: sono state alcune intercettazioni telefoniche ed ambientali ad aver incastrato Lancini e company. Gli indagati avrebbero inoltre attestato falsamente, verbalizzando delibere di giunta, la gratuità ed urgenza della realizzazione dell’opera, che era invece assai onerosa per l’Amministrazione comunale. Nell’ambito dell’operazione, sono state anche notificate 18 informazioni di garanzia ad amministratori pubblici, pubblici funzionari ed imprenditori, nonché eseguite numerose perquisizioni e sequestri. Nel frattempo, il prefetto di Brescia, Narcisa Brassesco Pace, ha sospeso Lancini dalla carica e ha affidato il Comune al vicesindaco Lorenzo Antonelli, anche lui indagato nella stessa inchiesta, ma che non è sottoposto a misure cautelari. “Sono veramente sorpreso, conosco da tanto tempo Oscar Lancini. E’ un bravo sindaco, una persona onesta, sono certo che dimostrerà la totale estraneità dalle accuse mossegli” è stato il commento del leader della Lega e presidente della Regione, Roberto Maroni. D’altra parte il vicesegretario della Lega, Matteo Salvini, affida a Facebook il suo commento sull’arresto di Lancini: “Puzza di attacco alla Lega che cresce e fa paura”.

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