Dati ufficiosi : il sindaco di Firenze al 46,7%, Cuperlo 38,4,Civati,9,19, Pittella 5,9
Le giornate della politica sembrano sempre più un crocevia. Enrico Letta e il ministro Saccomanni, in particolare dedicano la maggior parte del loro “tempo istituzionale” alla situazione economica, legge di stabilità in testa, rapporti con la Commissione dell’Unione europea, partecipazione a iniziative in cui trovano il modo di indicare progetti,proposte, interventi per il lavoro, revisione della spesa. Letta guarda, nel frattempo, i dati che vengono resi noti in modo ancora ufficioso sul voto nei congressi di circolo del Pd. Renzi arriva primo ma non ha la maggioranza, tocca il 46,7%, Gianni Cuperlo è al 38,4, Pippo Civati al 9,19 e Gianni Pittella, che esce così dalla competizione, poco meno del 6%. Mancano i dati di Reggio Calabria,Catanzaro,Caserta, Asti,Bolzano e Rovigo, ci sono ancora Circoli che devono votare. Per quanto riguarda Salerno il comitato di Cuperlo ha chiesto l’annullamento. Il voto in quella città vale uno o due punti in più per Renzi I numeri forniti dal Comitato Cuperlo ,perciò sono ,leggermente diversi.
Secondo i dati resi noti dal suo Comitato, Cuperlo al 40,5, Renzi al 44,6
Su un totale di 269.140 voti espressi ( nel voto per i Circoli si erano recati alle urne circa 350 mila iscritti) Matteo Renzi sarebbe al 44,6% , Cuperlo al 40,5%, Civati al 9,8,Pittella al 5,1. Il sindaco di Firenze canta vittoria, i media che per lui hanno fatto campagna elettorale lo assecondano, parlano di sorpresa, di vittoria inaspettata. Dimenticano che fino a qualche giorno fa parlavano di vittoria scontata anche fra gli iscritti,una passeggiata, l’obiettivo del sindaco di Firenze era la maggioranza assoluta,il controllo totale del partito. “ Il Pd-aveva detto-lo rivolto come un calzino” La realtà è ben diversa. Dice Cuperlo: “ A settembre i sondaggi mi davano al 5%,poi ho fatto un balzo al 14 e invece ho preso circa il 40%. Matteo rappresenta il ventennio passato”
Nelle grandi città, da Bologna a Roma, si afferma Cuperlo
Sarà interessante, quando saranno disponibili i dati città per città verificare un dato significativo che già si delinea:nelle grandi città vince Cuperlo a partire da Bologna dove ottiene il 51,87% con Renzi al 35,36%, passando per Roma, Milano, Genova. Nel Sud il voto renziano viene trainato da personalità come il sindaco di Salerno,quello di Bari,Bassolino. Il voto fra gli iscritti “tranquillizza “ Enrico Letta. “ Con Renzi e con il Pd siamo in linea”, dice. E guarda,più serenamente, al 2014 annunciando che sarà l’anno delle riforme e della ripresa annuncia il premier.Nel frattempo butta un occhio alla nascita dei gruppi parlamentari del Nuovo centrodestra, un “fattore di stabilità per il governo”, dice.
Enrico Letta scruta i movimenti in casa Pd e quelli del pregiudicato
Con l’altro occhio scruta i movimenti dei berluscones di Forza Italia i quali da una parte attaccano a testa bassa, Bondi parla dei governativo definendoli “ teste di rapa”, dall’altra annunciano che voteranno i provvedimenti del governo se rispondono ai loro comandamento. Ma, insieme, avvertono che non si può stare insieme a chi massacra il loro capo,il pregiudicato cavalier Berlusconi, Quindi vorrebbero la crisi, oppure il rinvio della decadenza magari verso la fine di gennaio.Il vice di Letta,protagonista della separazione dalle truppe del cavaliere, pensa alla grande coalizione del centrodestra con Berlusconi che torna in campo nel 2015. Come dire che fino a quella data se ne stia a riposo.
La vicenda Cancellieri e le possibili dimissioni
Su tutto, in tempo ravvicinato,incombe la vicenda legata alla Cancellieri,il ministro della Giustizia che stava troppo al telefono con la famiglia Ligresti. Sempre più prendono voce le sue possibili dimissioni. Nel Pd che riunisce nella serata di martedì il gruppo parlamentare, si tirerebbe un sospiro di sollievo. Si eviterebbe forse una conta, Civati annuncia una sua mozione, sia Renzi, che Cuperlo, auspicanoledimissione, Fassina parla di “incrinatura” nel rapporto fra il ministrio e il Pd,D’Alema sollecita un “gesto di responsabilità”. Forse da crocevia potrebbe scomparire una strada, pericolosa.