Letta: “Dalle dismissioni arriveranno 10-12 miliardi”

Le cessioni del patrimonio pubblico riguarderanno Eni, Stm, Enav, Fincantieri, Sace, Cdp Reti, Tag e Grandi Stazioni

 

ROMA – Tante le misure al vaglio dell’odierno Consiglio dei ministri che si è tenuto nel pomeriggio a palazzo Chigi, nei giorni in cui la Legge di Stabilità viene discussa in Parlamento. Oggi, Letta e i suoi ministri hanno deciso di rinviare al prossimo martedì il varo del decreto per l’abolizione della seconda rata dell’Imu sulla prima casa. “Un semplice fatto formale” ha spiegato il premier precisando poi che il provvedimento dovrà necessariamente “andare in parallelo” con quello sulla rivalutazione delle quote di Bankitalia. “Prima del parere della Bce è impossibile formalizzare il provvedimento”, ha aggiunto. “Quando avremo tutto il procedimento formale andranno avanti tutti e due i provvedimenti”, ha assicurato. Lo slittamento del decreto legge è dovuto anche alla richiesta del ministro dell’Agricoltura Nunzia De Girolamo, e al nodo relativo alla cancellazione della seconda rata dell’Imu sui terreni agricoli. Il ministro De Girolamo, a margine del Cdm, ha confermato che si tratta di un rinvio puramente tecnico. Per i fabbricati rurali “ci sarà l’esenzione, per i terreni discuteremo martedì”, ha annunciato. L’esenzione sui fabbricati ci sarà “visto che si tratta di una doppia tassazione che subivano rispetto agli altri”, ha concluso. Intanto, nella conferenza stampa successiva al Cdm, Letta ha spiegato che il piano di privatizzazioni “dovrebbe fare entrare 10-12mld di euro”. Risorse che il premier è intenzionato a destinare a una riduzione del debito nel 2014 e ad una ricapitalizzazione della Cassa depositi e prestiti. Anticipando il piano di un secondo pacchetto di privatizzazioni nel futuro prossimo, intanto Letta ha dichiarato che le attuali dismissioni discusse dal Cdm riguardano Eni, Stm e Enav come partecipazioni dirette, e Sace, Fincantieri, Cdp reti, Tag e Grandi stazioni per quelle indirette.

Nel pacchetto di privatizzazioni ci sarà anche “un’operazione per la cessione di quote Eni senza che vada sotto la quota del 30% attraverso un buy back che Eni ha già annunciato di fare e che l’anno prossimo consentirà di avere un 3% di azioni in sovrannumero rispetto al 30% e che venderemo al mercato”, ha detto il premier.

Il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni ha spiegato poi che la cessione della quota Eni è limitata “a quel 3% che risulterà per effetto dell’azione di buy back, quindi la nostra quota di possesso di capitale dell’Eni – ha osservato – risulterebbe accresciuta fino al 33%”. “Possiamo ridurre di questo 3% – ha continuato – e rientrare in una quota più bassa che ci consente di mobilizzare circa 2 miliardi di euro senza scendere al di sotto della quota del 30%”.

Il governo prevede “una dismissione dell’ordine del 60% nel caso della Sace e anche del 60% per le Grandi Stazioni – ha poi precisato -, le altre invece sono di carattere minoritario: il 40% per l’Enav, il 40% della Fincantieri e nel complesso delle privatizzazioni che verranno fatte con la vendita sul mercato di reti in possesso attualmente di Cdp il tasso sarà dell’ordine del 50%”.

 

Letta ha anche annunciato che gli acconti fiscali saranno “rinviati al 10 dicembre”

Durante il Cdm è stata ascoltata, tra l’altro, una relazione del commissario ad hoc per il controllo della spesa pubblica ed il suo abbattimento, Carlo Cottarelli. In merito Letta ha sottolineato: “Sulla spending review ci giochiamo molto del lavoro prossimo”. “Abbiamo valutato e deciso che le risorse trovate saranno finalizzate a tre grandi obiettivi: un ulteriore carico di riduzione di tasse sul lavoro, la maggior parte delle risorse sarà destinato a questo scopo; alcuni investimenti produttivi mirati di spesa pubblica; riduzione di debito e deficit”, ha spiegato ancora aggiungendo che “ogni ministero ha iniziato a prendere le misure rispetto al lavoro di Cottarelli”.

Nel frattempo il Cdm ha annunciato di aver presentato altri emendamenti alla legge di Stabilità, uno per “le risorse per i malati di Sla” e un altro per destinare circa  100 milioni all’Anas e al settore dell’autotrasporto. Oltre a ciò, il governo ha presentato anche altri emendamenti da allegare alla Legge di Stabilità. Uno di questi riguarderà la costruzione di nuovi stadi, intesi però come impianti capaci di rimanere sempre aperti e di ospitare al loro interno strutture diverse come cinema, pizzerie e negozi. Si parla di uno stanziamento di 45 milioni nel triennio 2014-2016 (10 il prossimo anno, 15 nel 2015 e 20 nel 2016). Un altro emendamento riguarderà invece le province, con l’obiettivo di bloccare le elezioni provinciali con una norma che proroga i poteri dei commissari straordinari. Il commissariamento delle amministrazioni provinciali, secondo quanto stabilisce la misura, “viene applicato ai casi di scadenza naturale del mandato nonché di cessazione anticipata degli organi provinciali che intervengono in una data compresa tra il primo gennaio e il 30 giugno 2014”. 

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