Forza Italia si prepara a mobilitare piazza e Camere contro la decadenza del Cavaliere

Governo e Berlusconi sono ad un bivio. Braccio di ferro tra Letta e gli ‘alfaniani’ sull’esame della Legge di Stabilità 

ROMA – E’ alle porte una settimana intensa e decisiva per le sorti del governo. Voto sulla decadenza di Silvio Berlusconi, fiducia sulla Manovra Finanziaria e Imu sono solo alcuni dei grandi temi che caratterizzeranno una sette giorni di fuoco che rischia di far saltare in aria le larghe intese e l’intero scenario politico italiano. Forza Italia, che da lunedì, a meno di ripensamenti dell’ultima ora, sarà ufficialmente all’opposizione, sulla legge di stabilità, contemporaneamente si è detta pronta a scendere in piazza per gridare con forza il suo no alla decadenza da senatore di Berlusconi. L’ex premier riunirà i suoi proprio il 27 novembre, giorno in cui si paleserà il voto nell’aula del Senato. Una manifestazione auto-convocata è prevista davanti a Palazzo Grazioli, ma il luogo potrebbe anche variare a seconda del numero delle adesioni. Ed ecco, allora, che la protesta potrebbe anche arrivare davanti alla nuova sede di San Lorenzo in Lucina, a due passi dalla Camera dei Deputati. Intanto sulla  calendarizzazione del voto di decadenza, il Pd alza la voce e ha fatto sapere che non farà concessioni sulla data di discussione, stabilita dal Senato proprio per il prossimo mercoledì: “Forza Italia continua a ricattare il paese ma la legge di stabilità e il governo non possono essere ostaggio degli interessi personali del Cavaliere” dice il responsabile Giustizia dei democratici Pd Danilo Leva.

 

 

Riassumendo il centrodestra chiedeva uno slittamento del voto per il passaggio in aula della Legge di stabilità e che , in caso contrario, la parte filogovernativa non avrebbe votato la fiducia alla Manovra. Ma il viceministro all’economia Stefano Fassina ha chiarito: “Stiamo lavorando giorno e notte in Commissione e contiamo di poter rispettare i tempi che ci siamo dati, tra questi mi pare ci sia anche la conferma di mercoledì 27 del voto sulla decadenza”, ha chiarito a Omnibus su La7. “Il calendario lo fa il Senato, il quale ha confermato il giorno 27 per la decadenza, ma la legge di stabilità può essere votata anche nei giorni successivi, non c’è una scadenza necessaria”, ha concluso Fassina. Quindi lunedì FI scioglierà le riserve sulla manifestazione, definendo gli orari e le location dove richiamare la protesta azzurra. Berlusconi mercoledì sarà comunque in Senato, dove probabilmente interverrà personalmente a difendere la sua posizione. “Non mi dimetto prima, non ci penso nemmeno. Aspetterò che votino. Che si assumano la responsabilità di una cosa di cui si dovranno vergognare per sempre” ha detto in un’intervista a ‘Il Mattino’. “Sono stato giudicato da un collegio politico. Una sentenza politica – prosegue – ha capovolto due precedenti verdetti della Cassazione, emessi nel 2012 e nel marzo del 2013, i quali avevano giudicato in modo diverso sullo stesso fatto, accertando la mia innocenza. Quello che mi ha condannato è un processo viziato da un chiaro intento politico e lo dimostrerò”. “Presto – spiega il Cavaliere – arriveranno dagli Usa testimonianze decisive. Prove del fatto che il fisco americano ha acclarato la configurazione veritiera delle compagnie off-shore che, secondo i giudici della sezione feriale della Cassazione, mi vedrebbero socio occulto del finanziere Agrama. E che invece appartengono a lui o ad altre personalità”. Berlusconi potrà, in ogni caso, contare sul voto degli “Alfaniani”. I dissidenti di FI, dopo la scissione dal Pdl, lavorano alla costruzione del “nuovo centrodestra”. “Un nuovo movimento che porterà il centrodestra a vincere le elezioni” dice sicuro il vicepremier Alfano. “Il nostro obiettivo è quello di aprire, prima di Natale, almeno un circolo in ciascuno degli ottomila comuni italiani. Il nostro modello di partito sarà federale. Avremo una forma di partito rivoluzionaria e aboliremo ogni forma di centralismo democratico per restituire ruolo ai territori. A livello territoriale spetteranno tutte le scelte che verranno prese in modo democratico”, ha proseguito Alfano presentando il movimento al Tempio di Adriano. E ci sarà “spazio a chi ha merito. Il nostro sarà un movimento politico di chi ha i voti, di chi ha le preferenze, di chi è capace e ha voglia di fare”. Tuttavia, botta e risposta coi falchi vicini a Berlusconi non mancano nemmeno in queste ore. “Il nostro equilibrio è stato violentato dagli estremisti. Noi lo diciamo a Silvio Berlusconi. Qui – ha detto ancora Alfano – c’è gente che gli vuole bene ma che si era stancata dell’idea che il nostro movimento politico finisse in mano agli estremismi e che riteneva il territorio un problema”. Quindi arriva la risposta seccata di Daniela Santanché: “Altro che noi estremisti e loro moderati! Alfano e il suo Nuovo Centro Destra sono come quelle cellule di terroristi che col sorriso sulle labbra e vigliaccamente sparavano alle spalle dei loro obiettivi, con la complicità morale dei salotti della sinistra”. Al Nuovo Centrodestra hanno aderito, ad oggi, sette europarlamentari; 30 senatori, 29 deputati, un presidente di regione (Giuseppe Scopelliti, governatore della Calabria), 16 assessori regionali, 88 consiglieri regionali.

 

Il voto sulla decadenza di Berlusconi sarà uno spartiacque. “Un punto di non ritorno”, stando a quanto detto dal Cavaliere. Ma un altro nodo politico di questa settimana di fuoco sarà quello relativo alla fiducia sulla manovra finanziaria, in discussione in parlamento e quello invece relativo all’abolizione della seconda rata dell’Imu sulla prima casa. Su quest’ultima a far discutere è stata la voce diffusasi in giornata di un aumento dell’accise sui prezzi della benzina, necessaria per trovare la copertura economica per l’operazione. A rassicurare gli italiani è stato poi il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giovanni Legnini: “Non ci sarà nessun aumento della benzina.  Al più – sottolinea – è una clausola di salvaguardia per il 2015, ci sarà tutto il tempo per evitare l’aumento”. Secondo Letta, la manovra del governo sarà “equilibrata” e non ci saranno aumenti delle tasse. Da Berlino il premier ha spiegato che “La stabilità politica è essenziale perché altrimenti non si mantengono gli impegni presi. La preoccupazione per i tedeschi sulla nostra stabilità è fortissima, ma ognuno ha i suoi problemi: è due mesi – sottolinea il premier – che loro non hanno un governo. Non è un problema solo nostro e gliel’ho detto”. Quindi Letta esprime la sua soddisfazione per l’ok ricevuto dall’Eurogruppo alla pacchetto sulle privatizzazioni e sulla ‘spending review’. tutti interventi che “dimostrano che noi il debito lo vogliamo far scendere”. “Questo – spiega – è un impegno fondamentale per convincere tutti nel mondo che stiamo facendo seriamente e quindi le politiche per tenere i conti a posto sono finalizzate a ottenere margine per far crescita, in Italia e in Europa”. Al termine della sua seconda visita in Germania in meno di un mese, Letta ha spiegato che il suo impegno è quello di far comprendere ai tedeschi che l’Europa si salva ‘tutti insieme’: “Da qui passa tutto: la Germania si deve convincere che non è la sola in Europa e che bisogna avere solidarietà, perché l’Europa deve crescere. Altrimenti non va bene nemmeno per lei, altrimenti non ne usciamo. Ecco perché il mio impegno è così forte. Ed ecco anche perché noi italiani dobbiamo avere i conti a posto: dobbiamo essere credibili”. 

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