Renzi. “Se vinco, revisione della spesa politica e maxi-piano per nuova occupazione”

ROMA – Matteo Renzi spinge sull’acceleratore in vista dello storico appuntamento di domenica prossima con  le Primarie.

Il Sindaco di Firenze e candidato alla segretaria del Partito Democratico puntualizza su alcuni punti della sua azione politica ed eventualmente di Governo: “Nel caso in cui vinciamo noi, faremo una revisione della spesa della politica, a partire dal Senato, di un miliardo di euro, risparmiati in un anno”. Renzi  ha inoltre promesso e mandato alla stampa l’ipotesi di avviare un gigantesco “piano per il lavoro e l’occupazione, la semplificazione della burocrazia e delle regole del gioco in modo che i cittadini possano finalmente capire se devono pagare la Tuc, la Tasi, la Trise. La discussione sull’Imu ha superato il muro dellì’allucinazione Si mettano d’accordo, quello che si deve fare, si faccia”, ha scandito. “E’ da otto mesi – ha aggiunto – che l’Italia parla di Imu. L’Imu è la bandierina di Brunetta e di altri”. Quindi, il sindaco di Firenze ha ribadito le difficoltà dei sindaci a destreggiarsi in questa vicenda: “Non sappiamo che fare come sindaci, non abbiamo certezze”, ha detto. Poi il possibile nuovo segretario del Pd ha voliuto mandare l’ennesima frecciata al neo leader dell’Ncd (Nuovo Centro Destra), Angelino Alfano, che aveva accusato Renzi di destabilizzare l’attuale Governo. Una vera e propria stoccata la replica ad Alfano da parte di Renzi: “Noi non stiamo tirando la corda, ma la cinghia la stanno tirando gli italiani”. Ma Renzi oltre alle questioni squisitamente economiche ha fatto una invasione di campo nei temi che stanno a cuore al Centrodestra ed a Berlusconi in particolare, come quelli della Giustizia. Per Renzi “è giusto  ” che ci sia la responsabilità civile dei magistrati. Se uno sbaglia per dolo – ha detto – deve essere chiamato a rispondere. E’ evidente che deve esserci la responsabilità – ha ribadito – come per qualsiasi altra professione”.

Al momento, ha detto Renzi, esiste un meccanismo per far pagare chi sbaglia, ma si tratta di un “meccanismo farraginoso”, che di fatto non condanna quasi mai nessuno”. Ma prima di Renzi, come detto, aveva esternato il Vice Presidente del Consiglio, Angelino Alfano, che, dopo la pioggia di ‘osservazioni’ del possibile nuovo segretario del Pd, aveva voluto indicare le priorità della partecipazione al Governo del Nuovo Centro Destra, fissando anche i suoi paletti sulla durata dell’Ezecutivo: “Non abbiamo paura di andare a votare. Decida lui se assumersi la responsabilità di far cadere il presidente del consiglio del suo partito. Per Alfano il sindaco di Firenze “è un professionista puro della politica e ne adopera le tecniche. Ma farebbe bene a dire con chiarezza se dopo le primarie vuole la sedia di Enrico Letta”. Alfano, nell’intervista concessa a la Repubblica smentisce di avere paura del voto: “Abbiamo una squadra sul territorio che è pronta ad ogni partita. I riscontri sono incoraggianti oltre ogni più rosea aspettativa” o della vendetta di Berlusconi. “Perché dovrei? Siamo decisivi per il futuro del centrodestra”. Ed infine Poi il passaggio sul futuro dell’esecutivo:  “C’è un dato che resta strutturale e che Renzi non deve dimenticare: noi siamo determinanti. Era così 15 giorni fa e lo è anche adesso. Quindi chiediamo un contratto di governo, Italia 2014, per dire senza giri di parole che deve durare un anno e che deve contenere alcune questioni ineludibili. Senza le quali non firmeremo il contratto”. Nell’intervista a la Repubblica fra i punti irrinunciabili Alfano cita come “parola chiave” il lavoro: “Aumentare il numero degli occupati e dare una speranza ai nostri ragazzi. Tutto deve ruotare attorno al lavoro: tagli robusti alla spesa pubblica improduttiva, riforma elettorale, fine del bicameralismo perfetto, detassazione per le imprese, determinazione del salario di produttività”. 

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