Lampedusa. Khalid Chaouki: “Il Centro d’Accoglienza è un luogo indegno”

Arrivano oggi i dettagli sulla prima notte trascorsa all’interno del Centro d’Accoglienza di Lampedusa da parte del deputato del Pd Khalid Chaouki. Il parlamentare di origine marocchina ha deciso di rimanere chiuso lì dentro fino a che non si sarà smosso qualcosa.

Racconta telefonicamente le pessime condizioni del Centro: manca una mensa, quando piove entra acqua dal tetto ed è sovraffollato. Stanotte afferma di essere stato svegliato dalle grida di una ragazza, che correva nel cortile avanti e indietro, urlando con tutte le sue forze. E a quanto pare, scene di questo tipo si vedono spesso perchè la lunga permanenza crea frustrazione, sono condizioni devastanti anche a livello psicologico.  «Quanta disperazione ho visto sui volti dei migranti, c’è una grande tensione, ogni pretesto è buono per andare in escandescenza – testimonia Chaouki – E’ una situazione davvero assurda a cui va posto rimedio».
La legge prevede che non si possa restare nel Centro d’Accoglienza per più di 96 ore, invece alcuni dei 219 ospiti del Centro sono lì da più di tre mesi o da ottobre come i 6 uomini e una donna scampati alla tragedia che ha visto la morte di 366 profughi mentre tentavano di raggiungere l’isola.  «Il centro d’accoglienza di Lampedusa è un luogo indegno – afferma Khalid Chaouki- ci sono ancora 7 sopravvissuti al naufragio del 3 ottobre e 6 migranti in sciopero della sete e della fame da due giorni. Resterò fino a quando non sarà trovata una soluzione». Tra questi c’è Khalid, un ragazzo siriano, avvocato, di 27 anni, autore del video shock, andato in onda sul Tg2, che mostra i profughi mentre vengono “disinfettati” nudi nel cortile.
Più volte il Consiglio d’Europa ha definito “sbagliate o controproducenti” le misure prese in questi ultimi anni dall’Italia per gestire i flussi migratori, criticando in particolare i respingimenti e i ritorni forzati in paesi come la Libia, dove i migranti rischiano la vita,  poichè secondo l’articolo 18 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione europea, che recepisce a sua volta il principio stabilito dalla Convenzione di Ginevra,  gli stati non possono rinviare i rifugiati in paesi dove questi sono perseguitati e rischiano la vita.
L’Europa ha messo in discussione la politica italiana in merito al trattamento riservato agli immigrati fin dal 2002,  quando fu approvata la legge Bossi-Fini, considerata sbagliata in molti dei suoi punti.
Forse però qualcosa cambierà grazie all’operato del parlamentare, sorprendentemente ammirevole e degno di nota, che ha peraltro ricevuto segni d’appoggio e sostegno da parte di molti suoi colleghi del Pd.  Altri invece non hanno mostrato grandi consensi, come Dario Ginefra, che ha così affermato: «Con tutto il rispetto per il collega che ha deciso di chiudersi nel Cie di Lampedusa, credo sia più corrispondente al nostro mandato chiuderci a Montecitorio per cambiare la legislazione in materia di immigrazione, a partire dalla cancellazione del reato di clandestinità, della Bossi-Fini e di altre misure che invito il ministro Kyenge a portare all’attenzione del prossimo Consiglio dei ministri».

MARTINA BONANNI

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