Libia. La Francia propone bombardamenti mirati. Il massacro di Gheddafi continua

ROMA – “Gheddafi deve lasciare il potere” è la frase ricorrente che quasi tutti gli Stati occidentali hanno espresso durante questi drammatici giorni di rivolta libica.

Ma oggi, mentre il rais ordinava alle sue truppe della marina di bombardare dal mare le città ancora sotto il controllo dei ribelli, è arrivata la nuova proposta del presidente francese Nicolas Sarkozy, per dare un segnale forte contro il despota libico. “Bombardamenti mirati contro le forze del Colonnello” è la posizione della Francia, che domani ribadirà al summit straordinario dell’Unione Europea. Proprio stamane l’Eliseo ha, infatti, riconosciuto l’opposizione libica del Consiglio nazionale di transizione come unico  rappresentante legittimo  del paese. Un riconoscimento che in teoria  tutti i 27 stati membri avrebbero già accolto, dopo gli incontri avvenuti ieri a Strasbrugo tra i rappresentanti dell’opposizione al regime di Gheddafi al Parlamento Europeo e con l’Alto rappresentante Ue per la politica estera e di sicurezza comune. Tuttavia bisognerà attendere l’incontro alla UE di domani,  durante il quale  si potrebbe arrivare  ad una svolta decisiva per porre fine alla crisi libica e al genocidio in corso della popolazione. Il condizionale è d’obbligo, perchè la Nato un piano militare che preveda anche una No Fly zones ce l’ha, ma manca l’adesione da parte di tutti gli stati membri. Italia in primis che dall’inizio della crisi libica non ha fatto altro che tergiversare su questa spinosa situazione.

Ed oggi Gheddafi ha dato prova del suo potenziale bellico con un fuoco incrociato che ha lasciato sul campo centinaia di vittime. Bombardamenti a tappeto dal cielo, da terra e dalle navi della marina libica si sono concentrati nelle città di Ras Lanuf, Brega e Bin Jawad e Zawiyah, a 50 km a ovest della capitale Tripoli.  Testimoni hanno raccontato di una pioggia di bombe. Insomma un vero inferno. Un impianto petrolifero è stato colpito determinando seri rischi di diffusione dei micidiali gas tossici. Ma il fuoco dell’esercito governativo non ha risparmiato nemmeno le abitazioni e gli edifici civili frequentati dalla popolazione inerme. L’ennesima carneficina del dittatore Gheddafi che con questa mossa militare intende  chiudere in una morsa fatale i ribelli. I tre giornalisti della BBC rilasciati oggi dopo 21 ore di prigionia e di torture da parte delle brigate Gheddafi, hanno raccontato di aver visto delle scene strazianti, inenarrabili I tre dopo essere stati catturati venivano condotti alla caserma di Zawiyah, dove per ore sono stati oggetto di violenze e torture da parte dei militari del regime, i quali gli hanno addirittura sottoposti ad una finta esecuzione con tanto di cappuccio in testa. Le urla che i tre cronisti hanno udito provenire dalla altre celle e le condizioni in cui versavano altri carcerati sono l’ulteriore testimonianza di quello che sta realmente accadendo in Libia, ovvero dei metodi usati durante questa repressione condotta dal Colonnello contro la sua gente. E sono proprio queste notizie ad acuire l’odio dei ribelli nei confronti del loro rais, il quale però non ha nessuna intenzione  a dimettersi. Anzi, ha deciso di resistere ad oltranza nonostante il monito dell’occidente e della Lega Araba e il congelamento dei suoi fondi all’estero. E – secondo fonti interne non confermate – una parte di questi capitali sarebbero stati ritirati dalle banche libiche e trasferiti nel bunker di Gheddafi. Insomma il Colonnello, se così fosse, disporrebbe ancora di ingenti somme di denaro che ha portato con sè nel bunker prima ancora delle sanzioni internazionali. Soldi che potrebbe usare per vincere questa guerra.

Insomma questo scontro se non ci sarà un’intervento unanime da parte dell’Onu finirebbe per trascinarsi a lungo con un’altissima perdita di vite umane. Ma alla fine, come ha fatto notare  James Clapper, il direttore della National Intelligence, l’agenzia che sovrintende a tutte le agenzie di intelligence statunitensi, le forze di Gheddafi avrebbero la meglio, perchè dispongono di armi moderne e sono meglio equipaggiate. Il massacro continua.

Condividi sui social

Articoli correlati

Università

Poesia

Note fuori le righe