Sedici ministri e otto sono donne. Sorprese nella lista. Alla Difesa Roberta Pinotti

Piccola, grande rivoluzione di Renzi. Padoan va all’economia e Giuliano Poletti al Lavoro

ROMA – Matteo Renzi ha sciolto la riserva, letto la nuova lista dei ministri ed è il nuovo presidente del Consiglio. Il Segretario del Pd e attuale sindaco di Firenze, si pone alla guida di una squadra di 16 ministri, tra cui otto donne, questa una delle novità che erano state annunciate.

Ma Renzi, e questo giustifica  la lunga attesa dal sua arrivo, poco dopo le 16 ed la lettura degli incarichi ministeriali, vara un esecutivo che stupisce per le assolute novità, nelle figure che andranno a ricoprire i ruolo di massima responsabilità nella conduzione dei vari dicasteri. Fatta salvi gli esponenti del Nuovo Centrodestra (Angelino Alfano al Viminale, Beatrice Lorenzin alla Salute e Maurizio Lupi ad Infrastrutture e Trasporti)  di Dario Franceschini, che va alla Cultura, e di Andrea Orlando, che passa dall’Ambiente alla Giustizia, nelle caselle ministeriali c’è da registarre una vera e propria rivoluzione, visto che tutti gli altri ministri in pectore sono alla loro prima esperienza ministeriale. Due di loro, come lo stesso Renzi, sono under 40: Marianna Madia alla Pubblica amministrazione, Maria Elena Boschi alle Riforme e Rapporti con il Parlamento. E appena quarantenne è Federica Mogherini, neo ministro degli Esteri. Altre donne in ruoli chiave sono Stefania Giannini, Federica Guidi, Roberta Pinotti (per la prima volta ministro ma già sottosegretario con Letta) e Maria Carmela Lanzetta, che vanno rispettivamente all’Istruzione, allo Sviluppo Economico, alla Difesa e agli Affari Regionali. Per la prima volta in un ruolo politico attivo il presidente in pectore dell’Istat, Pier Carlo Padoan, all’Economia; e Giuliano Poletti, già presidente di Legacoop, al Lavoro e Welfare. All’Ambiente troviano Gianluca Galletti, mentre alle Politiche Agricole Maurizio Martina.

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