ROMA – Il rapporto pubblicato oggi a Bruxelles dalla Commissione europea rappresenta una solenne bocciatura per l’Italia. E’ uno dei tre paesi della area UE che presentano “squilibri macroeconomici eccessivi”.
L’analisi della Commissione vede per 14 paesi l’esistenza di squilibri economici, zona in cui ricadeva anche il nostro Paese, che divengono però ora eccessivi per l’Italia, Croazia e Slovenia. Adesso potrebbe arrivare una nuova procedura contro il nostro Paese da parte della UE. Il rapporto che ha aperto subito discussioni e polemiche mette in luce gli squilibri economici rilevati in 17 Paesi dell’area Euro. Per 14 paesi, comprese Francia, Germania e Spagna, la Commissione conferma l’esistenza di “squilibri macroeconomici”, per 3 di questi, Italia, Croazia e Slovenia gli squilibri sono “eccessivi”, tanto che l’Esecutivo comunitario potrà procedere a raccomandare all’Ecofin l’inizio di una “procedura per squilibri eccessivi”.
Italia, Croazia e Slovenia : procedura per squilibri eccessivi
La procedura potrebbe iniziare solo dopo una valutazione, che sarà fatta a giugno, dei loro programmi nazionali di stabilità e convergenza e dei programmi nazionali di riforme. Inoltre, i tre paesi saranno sottoposti dalla Commissione ad un monitoraggio specifico delle politiche attuate per correggere gli squilibri, con rapporti periodici al Consiglio Ue e all’Eurogruppo se necessario, ad essere sottoposti a questo regime saranno anche Irlanda, Spagna e Francia. La Commissione ha infine adottato oggi delle raccomandazioni specifiche volte a correggere gli squilibri riguardanti Francia e Slovenia.Il vicepresidente della Commissione europea, Olli Rehn, illustrando il rapporto ha affermato che in Italia servono “azioni decisive e urgenti” e un forte impegno sulle riforma- La Commissione europea, ha detto, “incoraggia il nuovo governo a prendere rapidamente misure per riformare il lavoro e l’economia, in modo da rafforzare la crescita e la capacità di creare lavoro del paese”.
Debito pubblica molto elevato,crescita quasi nulla
Anche i dati sul Pil non sono certo esaltanti. Nel terzo quadrimestre è salito dello 0,1% ed è già importante che il segno sia passato in positivo. In Europa il Pil è cresciuto dello 0,5 % e il differenziale si fa sentire. L’esecutivo della Ue afferma che “l’Italia deve contrastare un debito pubblico molto elevato e una competitività esterna debole.” Entrambi aspetti che per la Commissione “sono ascrivibili in ultima analisi al protrarsi di una crescita deludente della produttività e richiedono un intervento urgente e risoluto per ridurre il rischio di effetti negativi per l’economia italiana e per la zona euro”. Bruxelles invita Roma ad azioni forti perché “la necessità di un’azione decisiva per ridurre il rischio di effetti avversi sul funzionamento dell’economia italiana, date le sue dimensioni, e dell’Eurozona è particolarmente importante”. Ciò“in particolare nel contesto di una crescita cronicamente debole e di una tenue inflazione. Sarà una sfida importante raggiungere e mantenere un avanzo primario molto elevato, al di sopra delle medie storiche, e una crescita robusta del Pil per un periodo prolungato, cose entrambe necessarie per mettere il rapporto debito/Pil su un percorso stabile di discesa”.
ll ministero del Tesoro: “ riforme in linea con la Commissione Ue”
Alle critiche che vengono da Olli Rhen arrivano risposte indirette come quelle di Matteo Renzi che proseguendo nella politica degli annunci fa sapere che mercoledì saranno presentati progetti “ shock”, jobs act,piano casa, edilizia scolastica. Entra nel merito invece il ministero del Tesoro che emette un comunicato in cui si afferma che il “programma di riforme dell’Esecutivo è in linea con l’analisi della Commissione”. Sulla competitività, il Tesoro scrive che “è oggi limitata dall’elevato cuneo fiscale sul costo del lavoro, un problema che il governo si accinge ad affrontare con determinazione”. Le azioni delle imprese che hanno affrontato la recessione hanno aperto a “un miglioramento della bilancia commerciale che è passata nel breve arco di 3 anni da un deficit di 30 miliardi nel 2010 ad un surplus di quasi 10 miliardi nel 2013”. Quanto al debito, la crescita dell’incidenza sul Pil “deriva prevalentemente dal denominatore del rapporto”. Lo sforzo “per correggere l’andamento dei conti pubblici è stato significativo negli ultimi due anni, con un aggiustamento fiscale di circa 3 punti percentuali” grazie al quale “la soglia del 3% non è stata superata. Questo ha consentito di contenere l’aumento del rapporto debito/Pil.”
Pittella. Puniti perché allievi troppo bravi
Gianni Pittella, vice presidente vicario del Parlamento europeo ed esponente del Partito democratico, ha commentato amaramente la presentazione delle analisi approfondite della Commissione europea sugli squilibri macro-economici degli Stati membri. “Olli Rehn persevera nel suo accanimento contro l’Italia. Siamo uno dei pochi Paesi ad essere usciti dalla procedura di deficit eccessivo, ed ora Rehn pensa di aprire una nuova procedura contro l’Italia non per sforamento del deficit ma per gli squilibri della nostra economia. Rifiuto qualsiasi atteggiamento vittimistico ma questo è accanimento terapeutico. La ricetta impartita dalla Commissione fatta di austerità ha portato l’economia italiana sull’orlo del baratro ed ora proprio la Commissione ci rimprovera di non essere abbastanza competitivi”.Pittella conclude affermando “E’ proprio questa Europa tecnocratica, forte coi deboli e debole coi forti che alimenta populismi euroscettici nei nostri elettori”