Barcone affonda. Decine di morti. L’Europa colpevole di cecità

ROMA – Un nuovo naufragio si è consumato al largo delle coste libiche. L’ennesimo barcone salpato con 400 profughi, dei quali solo la metà si è potuta mettere in salvo. Per tutti gli altri le ricerche continuano, anche se il mare ha già restituito i corpi di almeno 50 persone. Insomma, ancora una volta, i sogni e le speranze di coloro che probabilmente fuggivano dalla morte e dalla disperazione precipitano per sempre negli abissi profondi del Mare Mediterraneo. Ancora una tragedia annunciata, dicono in molti, alla quale ci si può addirittura  abituare con vergognoso cinismo nell’indifferenza totale.
Sono state le navi militari italiane a prestare i soccorsi dopo l’SOS lanciato dalle piattaforme petrolifere che distano 50 miglia nautiche dalla Libia e 100 da Lampedusa. Lo sgomento è sentito persino dai soccorritori  italiani che oggi hanno tratto in salvo i sopravvissuti di questa odissea. L’indignazione sale, perchè L’Europa da troppo tempo guarda inerme questo viaggio senza ritorno. Una carneficina che in meno di 20 anni è costata la vita a oltre 20mila persone.

Insomma, il Mediterraneo è ancora il cimitero della speranza, come l’ha definita Micaela Campana, deputata del Pd e capogruppo della Commissione Schenghen di Montecitorio. “Ancora una volta siamo qui a commentare l’ennesima tragedia che si consuma nel confine sud dell’Unione e a chiedere una politica migratoria diversa a Bruxelles. Se la priorità è quella di salvare le vite allora serve la collaborazione di tutti gli stati membri dell’Unione. Nessuno può lavarsene le mani e demandare tutto all’Italia. L’italia è da sempre un Paese di migranti e per questo durante il semestre di presidenza Ue sarà necessario predisporre tutte le misure per non lasciare i paesi di confine nella gestione dell’emergenza sbarchi”. Dello stesso avviso è anche il presidente della Croce Rossa Italiana, Francesco Rocca: «Questa volta non vogliamo lacrime e dichiarazioni di intenti – ha tuonato – l’Unione Europea deve intervenire immediatamente e senza altre perdite di tempo. Dopo la notizia di ieri sulla tragedia del naufragio al largo delle coste libiche, in meno di 24 ore dobbiamo intervenire su un nuovo dramma, un barcone rovesciato con circa 400 migranti a bordo dove sarebbero morte diverse persone. È chiaro che l’Operazione Mare Nostrum va implementata invece che chiusa e dovrebbe diventare una missione europea».

Critica anche il ministro degli Esteri, Federica Mogherini: “Spero che tutti sappiano e si ricordino che la priorità di ogni essere umano è avere a cuore la salvezza degli altri esseri umani. Spero che non ci ricordiamo di questo soltanto quando ascoltiamo le parole di papa Francesco – ha aggiunto Mogherini – ma anche quando facciamo politica. Penso che gli italiani sappiano benissimo che cosa viene prima e cosa viene dopo anche in una campagna elettorale. Episodi come quelli di ieri e di oggi non sono sostenibili, non possono accadere, c’è consapevolezza che non è questione che riguarda solo l’Italia o solo i Paesi del sud del mediterraneo”.

Anche il commissario europeo agli Affari interni, Cecilia Malmstroem  si è detta «profondamente sconvolta per la nuova tragedia» e ora fa sapere che chiederà una discussione formale al prossimo Consiglio affari interni su come i Paesi membri intendono contribuire concretamente ad affrontare le sfide migratorie e dell’asilo nel Mediterraneo.  Per Gianni Pittella, vice presidente vicario del Parlamento europeo, si tratta dell’ennesima tragedia in mare. “Altre vite perdute”, aggiunge. “E ancora una volta ci cospargeremo tutti il capo di cenere, maledicendo l’Europa per la sua colpevole ignavia. Ma gli unici ad essere colpevoli, ancora una volta, sono i governi che compongono l’Ue. Il loro egoismo e la loro miopia che impedisce e sottolineo impedisce con veti e indifferenza che le competenze sull’immigrazione e sul controllo delle frontiere passino sotto l’egida comunitaria. Il governo italiano, la Sicilia, Lampedusa, hanno fatto finora tutto il possibile, impegnando ingenti somme nell’operazione Mare Nostrum, per andare in soccorso dei migranti e salvare vite umane. Ma senza l’Unione europea, senza una politica comunitaria che renda obbligatorio per i singoli Paesi
membri condividere l’onere di governare in tutte le sue fasi i flussi migratori provenienti dall’Africa, continueremo a piangere altre vittime innocenti e ad inscenare accorati ‘j’accusè contro l’Europa. I colpevoli, i responsabili sono i governi e il loro egoismo, non l’Ue».

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