ROMA – La Spagna. Crollo del Partito popolare e del Partito socialista, buona affermazione di Izquierdaplural, secondo i dati del Ministero dell’Interno spagnolo, dopo il 99 per cento di schede scrutinate. 16 seggi verranno attribuiti al PP (26 per cento), ben 8 in meno rispetto al 2009. Il PSOE (23 per cento) avrà 14 seggi, meno nove rispetto al 2009. Izquierda Plural diventa il terzo partito di Spagna col 10 per cento ed è accreditato di 6 seggi, più quattro rispetto al 2009. Ottima performance dei movimenti indipendesti regionali. Ben 10 partiti ottengono almeno un seggio nel Parlamento europeo.
Il Regno Unito. Il sito della BBC aggiorna i dati veri che vedono nettamente in testa lo UKIP (United Kingdom Indipendence Party), i Laburisti al secondo posto e i Conservatori al terzo. Alle 24, la BBC dava questi risultati: UKIP 1.939.000 voti pari al 29 per cento, Laburisti secondi con 1.600.000 voti pari al 24 per cento e i Conservatori 1.550.000 pari al 23 per cento. Il quotidiano Guardian avverte che sono giunti per primi i dati relativi al SouthEast e al SouthWest britannico, tradizionale bacino dello UKIP. Si attendono le roccaforti laburiste, nell’area metropolitana londinese e in Scozia.
Taccuino elettorale. Elezioni europee, exit poll incerti
La Francia. L’ultima volta che sono stati impiegati in Francia, alle Comunali di marzo di quest’anno, gli Exit Polls non hanno dato buona prova. Molte previsioni, soprattutto la clamorosa debacle socialista, non furono azzeccate. Gli istituti francesi ci riprovano stasera con le europee, con dati che confermano, di fatto, i sondaggi degli ultimi giorni.
Secondo i tre maggiori quotidiani francesi, Le Monde, le Nouvel Observateur e Le Figaro, è netta la vittoria della destra del Front National di Marine Le Pen, e netta è anche la sconfitta dei socialisti e della sinistra, mai stati così bassi nei sondaggi. Il dato del Front National è compreso in una forbice tra il 25 e il 26 per cento, con circa 23 seggi. L’UMP, il partito centrista di Sarkozy, è quotato dagli exit polls al 21 per cento. I socialisti in calo vistoso al 14.5 per cento, mentre il Front de la Gauche è accreditato di un 6.5 per cento. Ottima performance dei verdi, quotati tra il 9 e il 10 per cento, mentre l’altra formazione di centro è data intorno al 10 per cento. La partecipazione al voto è di circa il 43 per cento degli aventi diritto.
La Germania. Gli Exit Polls registrano una conferma dei partiti cristiano-democratici che sostengono la cancelliera Merkel, primi con il 36 per cento. La Spd è accreditata di un 27.5 per cento (contro il 20.9 del 2009), mentre la sinistra della Linke viene quotata al 7.6 per cento. Alternative fur Deutschland, il movimento antieuro, viene accreditato di un 6.6 per cento. Entrerebbero per la prima volta nel Parlamento europeo i neonazisti di NPD con un seggio.
L’Austria. Secondo gli Exit Polls diffusi dalla televisione pubblica, i popolari si confermerebbero al primo posto con il 27.3 per cento. I socialdemocratici sarebbero al 23 per cento, mentre i nazionalisti vengono accreditati del 19 per cento. Ottima performance dei Verdi al 14 per cento.
La Grecia. Syriza viene dato leggermente in testa rispetto a Nuova Democrazia, con una forbice compresa tra il 26 e il 30 per cento, mentre ND avrebbe una forbice compresa tra il 23 e il 27 per cento. Molta preoccupazione per il risultato dei fascisti di Alba Dorata, accreditati dagli Exit Polls di un 10 per cento. I socialisti del PSOK otterrebbero tra il 7 e il 9 per cento.