Scontri coppa Italia. E’ morto Ciro Esposito

 

ROMA – È morto Ciro Esposito, il tifoso rimasto ferito in una rissa a colpi di pistola prima della finale fra Fiorentina e Napoli, di Coppa Italia, giocata a Roma lo scorso 3 maggio. Il ragazzo era ricoverato al Policlinico Gemelli. Le sue condizioni erano peggiorate ieri, tant’è che alcuni media avevano erroneamente comunicato il suo decesso.

Stamane la tragica notizia è stata comunicata dal professor Massimo Antonelli, direttore del Centro di Rianimazione del Policlinico Gemelli dove il giovane era ricoverato. «Dopo 50 giorni di rianimazione intensa e protratta – si legge in nota – il signor Ciro Esposito è da poco  deceduto per insufficienza multiorganica non rispondente alle terapie mediche e di supporto alle funzioni vitali». Il professor Antonelli a nome di tutto il personale del reparto esprime il profondo cordoglio e la vicinanza ai genitori di Ciro giovane in questo momento di intenso dolore per la perdita del proprio figlio. 

I fatti

Ciro Esposito era rimasto ferito in modo molto grave il 3 maggio scorso, nel prepartita della finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina in una rissa in via Tor di Quinto. Era stato raggiunto da un proiettile che gli aveva perforato un polmone e si era fermato alla colonna vertebrale. Per il ferimento di Esposito e di altri due napoletani, era finito in stato di arresto con l’accusa di triplice tentato omicidio l’ex ultrà giallorosso Daniele De Santis, tuttora piantonato in ospedale dove sta facendo i conti con una brutta infezione a una gamba. Nel tentativo di sottrarsi alla furia dei supporter partenopei che volevano vendicare l’assalto a un bus diretto verso lo stadio da parte di De Santis e di altri ancora in via di identificazione, l’ex ultrà romanista – secondo la ricostruzione della procura – avrebbe fatto fuoco con la sua pistola Benelli ferendo anche altri due napoletani in modo più lieve. Ieri, le sue condizioni si erano aggravate e il ragazzo dopo aver subito più interventi nel corso della lunga degenza, è morto come hanno spiegato al Policlinico Gemelli dove era ricoverato, per «insufficienza multiorganica non rispondente alle terapie mediche e di supporto alle funzioni vitali». 

 

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