ROMA – Dopo avere annullato per il secondo giorno consecutivo i suoi impegni per restare a Washington e occuparsi della crisi dell’epidemia Ebola, il presidente degli Stati Uniti Barack Obama si prepara a incontrare nuovamente gli esperti.
E come ieri, l’inquilino della Casa Bianca telefonerà ai leader stranieri per discutere delle modalità con cui contenere il virus. Obama sentirà anche i legislatori e i rappresentanti del Centers for Disease Control and Prevention, il centro per la salute pubblica il cui numero uno, Thomas Frieden, è in questo momento davanti al Congresso per rispondere alle interrogazioni dei deputati. Aumenta la pressione sull’amministrazione Obama affinché vengano impediti i voli verso e in arrivo dai Paesi africani colpiti dall’epidemia che secondo l’Organizzazione mondiale della sanità ha ucciso oltre 4.000 persone.
Nel frattempo sette persone nello stato dell’Ohio finiscono in quarantena volontaria, poiché avrebbero avuto contatti con la seconda infermiera di Dallas malata di ebola lo scorso weekend. Secondo quanto riferito da funzionari sanitari locali, le persone non hanno mostrato finora sintomi del virus. Amber Vinson è arrivata in aereo a Cleveland venerdì ed è tornata a Dallas lunedì, il giorno prima che le venisse diagnosticata l’ebola.
Alcune scuole sia in Ohio che in Texas sono state chiuse per precauzione poichè alcuni studenti e dipendenti potrebbero essere entrati in contatto con la stessa infermiera. Il Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc) ha contattato i 132 passeggeri che il 13 ottobre hanno viaggiato sullo stesso aereo di Amber Vinson. Il Cdc ha tuttavia ribadito che il rischio di contagio è estremamente basso perchè la donna aveva solo la febbre, non ha vomitato nè ha avuto la diarrea a bordo dell’aereo.
Francia, forse infermiera ha contratto il virus
Dalla Francia arriva la notizia di un primo caso sospetto di contagio. Lo scrive il quotidiano Le Parisien, riferendo che un’infermiera con la febbre molto alta è stata ricoverata nel primo pomeriggio nel reparto malattie infettive dell’ospedale militare Begin a Saint-Mandè, quartiere alla periferia di Parigi. La donna, che si sospetta abbia contratto il virus, è stata trasferita in ospedale dalla sua abitazione in ambulanza, scortata da ingenti forze di sicurezza. L’infermiera sarebbe entrata in contatto con una volontaria di Medici senza frontiere contagiata dal virus in Liberia, rimpatriata a settembre, trasferita al Begin e successivamente dimessa all’inizio di ottobre dopo essere stata dichiarata «completamente guarita».
In Italia caso sospetto a Palermo
Dopo il caso sospetto a Palermo, L`Ente Nazionale per l`Aviazione Civile ha ribadito agli operatori del settore «di applicare scrupolosamente, per gli aspetti di competenza, le procedure indicate dal Ministero della Salute in merito sia alla prevenzione sia alla gestione di eventuali casi sospetti» di Ebola. Il Direttore Generale, Alessio Quaranta, ha inviato una lettera ad Assaeroporti, ai gestori aeroportuali, ai vettori nazionali e ai vettori stranieri operanti in Italia, dandone informazione anche al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e al Ministero della Salute, e chiedendo alle proprie Direzioni Aeroportuali e alle Direzioni Operazioni di vigilare attentamente affinché tali misure siano messe in atto.
In particolare l`ENAC ha evidenziato la necessità di rispettare le procedure di contact tracing (schede di individuazione dei passeggeri ai fini di sanità pubblica) e, soprattutto per gli aeroporti, gli aspetti relativi alle informazioni da fornire ai passeggeri in arrivo e in partenza.