Corruzione. Appello corale a Lupi, dimettiti

ROMA – Aumentano le richieste di dimissioni per il ministro Maurizio Lupi dopo lo scandalo sulle grandi opere che ha portato all’arresto Ercole Incalza.

“Spero che la vicenda si chiuda prima delle mozioni di sfiducia. Sarebbe un gravissimo errore politico se arrivassimo in aula con il governo che non ha preso una posizione, che metterebbe ciascuno di noi di fronte alle proprie responsabilità”, ha detto il deputato della minoranza Pd Stefano Fassina. E poi: “Io non farei finta di niente perché si tratta di un caso che incide sulla residua credibilità della politica, ma sono sicuro che il Presidente del Consiglio interverrà prima e si eviterà di mettere ciascuno di noi di fronte a un’alternativa. Anche se il ministro Lupi non è indagato chi ha responsabilità politica, ha dei doveri in più rispetto ai cittadini. La responsabilità politica e morale richiede un passo indietro”.

Sulla stessa sintonia anche Gianni Cuperlo che chiede uno sfrozo politico a tutti i suoi colleghi di banco per votare la sfiducia al ministro. “Su una materia come questa io penso che bisogna avere senso di responsabilità di appartenere a un gruppo parlamentare e a un partito, e prenderemo una posizione congiunta, mi auguro condivisa. Ritengo che, al netto di qualunque scelta garantista che va mantenuta rigorosamente, la situazione sia abbastanza insostenibile. Io penso che sarebbe un fatto positivo se il ministro, venendo in Parlamento come ha detto e chiarendo tutti questi aspetti, prendesse atto che la mappa degli eventi che lo coinvolgono”.

Per Pippo Civati, invece, qualcosa dovrà succedere, almeno prima di arrivare alla verifica in aula. “Io spero che Renzi e Lupi risolvano  la questione tra di loro, si tratta anche di una questione di fiducia tra il premier e un suo ministro” ha aggiunto Civati, secondo il quale “al di là dell’aspetto giudiziario l’impressione, se è vero quello che abbiamo letto sui giornali, è che ci fosse un centro di potere rispetto al quale il ministro non si è mosso”.

Ma non sarà solo la minoranza dem a sfiduciare Lupi. Infatti anche la deputata di Forza Italia Daniela Santanché annuncia che non sarà solidale con Lupi. “Non do la solidarietà a Maurizio Lupi e, per quanto mi riguarda, se arriverà una mozione di sfiducia, indipendentemente dalla indicazione di Forza Italia io voterò sì”. 

“Io resto garantista in generale e anche sulla posizione del ministro”, precisa la deputata, “per capire la mia decisione bisogna fare un passo indietro. E andare con la memoria nell’autunno del 2013. Forza Italia era impegnata nella dura battaglia per impedire la decadenza di Berlusconi dal Senato, ingiustamente condannato per una forzatura della magistratura politicizzata” e Lupi “a parole diede la solidarietà, nei fatti si alleò con i carnefici per permettere l’ingiusta esecuzione. Così nacque la scissione che indebolì Forza Italia, così nacque Ned come stampella di quel governo di sinistra giustizialista e che aveva come programma la morte politica di Berlusconi”.

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