Renzi si sveglia troppo tardi. Decido io le tasse non Bruxelles

Il premier promette ancora, il sondaggio di Piepoli premia il Movimento 5 Stelle

ROMA –  “L’Ue che si gira dall’altra parte sui migranti pensa di venirci a spiegare le tasse. C’e’ qualcuno a Bruxelles che pensa di mettersi a fare l’elenco delle tasse da tagliare, spero sia stato il caldo. Le tasse da tagliare le decidiamo noi, non Bruxelles”. Cosi’, dai microfoni di Rtl 102.5, il premier Matteo Renzi. Frasi, quelle dell’ex sindaco fiorentino, che lasciano alquanto perplessi, pensando che, prima della sua investitura a Presidente del Consiglio, Renzi aveva promesso che sarebbe andato a Bruxelles e avrebbe battuto i pugni sul tavolo. False promesse, perchè i problemi non solo sono rimasti tali, ma si sono addirittura acuiti. L’austerity ha continuato ad allargare quel divario già esistente tra ricchi e poveri, il lavoro s’è affossato assieme alle tantissime piccole imprese, vero tessuto economico dell’Italia, che hanno chiuso i battenti spesso con risvolti drammatici e tanti cappi al collo, la scuola pubblica è stata colpita a morte e l’unico lavoro ripartito è quello del popolo dei voucher e del Jobs Act. Chiamiamolo pure progresso.

Possiamo davvero credere ancora a un premier che ogni giorno cerca di convincerci su ipotetiche speranze sopite da anni? Pare proprio di no. Di sicuro Renzi è in cerca di quel consenso che non ha più e forse non ha mai avuto, almeno dal punto di vista elettorale.

L’ultimo sondaggio realizzato dall’Istituto Piepoli per La Stampa la dice lunga sulle prossime elezioni, qualora ci fossero. Una battaglia che Renzi potrebbe ingloriosamente  perdere a favore del Movimento 5 Stelle, che ancora oggi appare un partito pronto a superare l’avversario. A Renzi non restano che i soliti proclami.

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