Immigrazione. In Ungheria profughi trattati come animali. VIDEO SHOCK

ROSTEK (UNGHERIA)-  Profughi in gabbia, trattati come bestie. E” la denuncia di una volontaria austriaca, Michaela Spritzendorfer, che ha pubblicato per documentarla un breve video registrato di nascosto mercoledì in uno dei due campi della località ungherese di Roszke, al confine con la Serbia.

L’attivista, moglie dell’esponente verde austriaco Alexander Sprizendorfer autorizzato a entrare nel campo per distribuire aiuti e ne ha parlato come di una “Guantanamo in Europa”, ha eseguito le riprese insieme al giornalista Klaus Kufner. “Ora è responsabilità dei politici europei aprire le frontiere”, ha detto in una intervista alla BBC, ricordando che si tratta di persone “che da tre mesi sono impegnate in un terribile viaggio”. I campi ungheresi mancano di assistenza medica e c”è scarsità di cibo, come denuncia Human Rights Watch. Ai giornalisti non viene consentito l”ingresso. Il filmato mostra circa 150 persone, fra cui anche bambini, ammassate dietro recinzioni metalliche mentre gli agenti della polizia ungherese, che indossano mascherine protettive, alcuni anche il casco, lanciano loro buste con panini.

“Siamo convinti che dobbiamo, come paesi, mantenere il controllo di coloro che siamo in grado di accettare e poi offrire loro sostegno”, ha dichiarato il ministro degli Esteri ceco, Lubomir Zaoralek nella conferenza stampa che ha tenuto insieme alle sue controparti di Ungheria, Polonia e Slovacchia. I paesi centro europei hanno respinto la distribuzione dei migranti con il sistema delle quote definito dalla commissione dell”Ue, anche se il numero di richiedenti asilo loro assegnato sarebbe comunque molto inferiore a quello di altri paesi, fra cui Germania, Francia e Italia.  

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