Riforme: la Camera approva, la Sinistra verso il referendum

ROMA –  Con il via libera di oggi da parte dell’aula di Montecitorio si conclude oggi la prima doppia approvazione conforme del testo nei due rami del Parlamento, dopo che il Senato ha modificato il testo del provvedimento.

Ora il ddl dovra’ superare la seconda votazione conforme, ovvero senza alcuna modifica, tornando – trascorsi tre mesi – all’esame di palazzo Madama e, successivamente, alla Camera. “Due anni fa – osserva allora il presidente del Consiglio – nessuno scommetteva un centesimo sul fatto che questo Parlamento facesse le riforme. E invece e’ tornata la politica, e’ tornata l’Italia”. E allora, ecco “i professori non piu’ precari, la legge elettorale stabile, le tasse su case e lavoro che vanno giu’, la disoccupazione che grazie al Jobs Act finalmente scende, la giustizia civile che riduce gli arretrati: tutti provvedimenti votati da questo Parlamento”. Su tutto, la rivendicazione che “stiamo dimostrando che per l’Italia niente e’ impossibile. Con fiducia e coraggio”. Insomma, “avanti tutta” per dirla con Renzi. “Non c’e’ nessun timore, il Partito Democratico ha sostenuto fino ad oggi il percorso delle Riforme e continuera’ a farlo”, assicura il vicesegretario Pd, Lorenzo Guerini, a chi gli chiede se, alla luce della campagna per il ‘no’ al referendum lanciata da Sinistra Italiana, ci siano timori di defezioni da parte della sinistra dem. E i promotori del No comunicano proprio oggi che e’ stata raggiunta la quota di 126 deputati prevista per richiedere il referendum sulla riforma costituzionale. “Con la presenza di ‘Possibile’ abbiamo la certezza che almeno 126 deputati chiederanno il referendum. Se poi diventeranno 200 o anche di piu’ sara’ ancora meglio”, certifica Alfiero Grandi. Al Comitato aderiscono tutti i parlamentari di Sinistra italiana-Sel, quelli, come detto, di Possibile, mentre il M5s ha annunciato con Danilo Toninelli l”appoggio esterno’. “La battaglia contro il ddl Boschi e per il No al referendum deve essere trasversale – ha spiegato l’esponente del Movimento – e faremo di tutto perche’ vinca il no. L’obiettivo e’ affossare la riforma e il governo Renzi”. 

Anche la sinistra Pd non manca di far sentire la sua voce. “Sul referendum confermativo penso sarebbe uno strappo gravissimo trasformare quel passaggio in un plebiscito personale o comunque in un voto estraneo al merito della riforma”, avverte Gianni Cuperlo, leader di Sinistra Dem. Perplessita’ che, peraltro, arrivano anche dall’interno della maggioranza. 

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