No Tav. Quando il governo cancella la voce dei suoi cittadini. Una giornata di follia

ROMA – “E’ inaudito – ha detto Emma Bonino, nota pasionaria dei diritti –  che rappresentanti istituzionali come i sindaci abbiano partecipato alla manifestazione accanto a black block ed anarchici indossando le fasce tricolori.” ” Sel e Verdi devono prendere le distanze da quei gruppi di rivoluzionari”, ha incalzato il ministro Matteoli voltando lo sguardo verso l’area cosiddetta antagonista della sinistra italiana.

Ma siamo sicuri che siano stati proprio quei partiti estremisti o quei gruppuscoli ai limiti della legalità ad avere aizzato una protesta così violenta, tanto da trasformare una vallata in un campo di battaglia? C’è poi così tanta differenza tra la violenza psicologica perpetrata da anni in questo luogo ricco di antiche tradizioni – che sovverte il volere di uomini e donne annullando la loro parola, la loro dignità  e il lancio di una pietra, come ultimo grido ad una ribellione inascoltata?
E’ indubbio. Siamo tutti contro la violenza e va condannata a prescindere, ma a nessuno è venuto da chiedersi il perchè ci si possa spingere tanto oltre. Il perchè questo  governo abbia ignorato volutamente la voce di una protesta che non è nata ieri e che in maniera del tutto legittima e giustificata sta evitando uno scempio ambientale nella loro terra. Nessuno si chiede perchè ci sia voluta l’occupazione militare per fare un opera che dovrebbe portare benefici a tutti.   Meglio dire un disastro vero e proprio che oltre a far spendere una barca di soldi pubblici, 20 miliardi di euro per la precisione,  si ripercuoterà anche nelle generazioni a venire. Quelle che non hanno avuto scelta. E a che pro? Dov’è l’agognato progresso di una società che muove i suoi passi solo se c’è un riscontro economico? E qui non c’è destra e sinistra che tengano. Basta ascoltare le parole del neo sindaco di Torino Piero Fassino che ha parlato di spinta economica per la sua città.

Insomma perchè essere così sordi e indifferenti ai problemi altrui? Se una persona, anzi un gruppo molto folto di persone sta  cercando di far valere le proprie ragioni, e viene continuamente ignorata, calpestata, messa all’angolo, è difficile che poi ti accolga col sorriso tra le labbra. Non c’è  solo  la violenza a preoccuparci, ma soprattutto l’incapacità di leggere una situazione diventata  altamente esplosiva, come quella a cui abbiamo assistito oggi in Val di Susa.
La Bonino dovrebbe sapere bene che questo pomeriggio a fianco dei sindaci con la fascia tricolore c’erano donne, anziani, bambini famiglie intere che volevano solamente dire no a quest’opera inutile. Se questo governo continuerà ad usare il suo braccio autoritario con popolazioni che chiedono solo di essere partecipi alla cosa pubblica, specie quando si parla del loro ambiente, le cose non potranno migliorare. Si sono sprecati i comunicati di sdegno, da destra a sinistra, per condannare giustamente la violenza. Ma ora c’è bisogno di arrivare al nocciolo della questione e capire quale esasperazione possa innescare episodi di violenza, oggi come quelli di ieri. Da una parte o dall’altra della barricata.

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