ROMA – Proseguono senza sosta le scosse di Terremoto nelle Marche e nell’Umbria.
Con l’ultima replica di magnitudo 2.2, rilevata dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, in provincia di Perugia sono 114 le scosse registrate dalla mezzanotte alle 3,19 nelle aree tra Rieti, Macerata, Perugia e Ascoli Piceno. La piu forte, alle 4,27, in provincia di Perugia, di magnitudo 4.2 a 11 chilometri di profondita’ e a soli 3 chilometri da Norcia.
Una notte da “incubo”, come pensano in molti. La prima, dopo la scossa di 24 ore fa, trascorsa in auto o nelle strutture di accoglienza per la popolazione colpita dal nuovo Terremoto tra Umbria, Marche e Lazio.
Prosegue anche il lavoro della Protezione civile e degli altri soccorritori impegnati sul campo. Al momento risultano quasi ottomila le persone assistite. In particolare, sono oltre 900 in Umbria: quasi 400 presso strutture alberghiere nell’area del Trasimeno e oltre 500 in strutture di prima accoglienza allestite a livello comunale. Nelle Marche, gli assistiti sono circa 6.500, di cui oltre 2.000 negli alberghi sulla costa adriatica, 4.000 in strutture di prima accoglienza allestite a livello comunale e le altre in strutture ricettive agibili sul territorio. Nel Lazio, 130 persone sono ospitate in una struttura allestita a Leonessa. A questi la Protezione civile stima che si aggiungeranno, nelle prossime ore, circa 3.000 persone che trascorreranno la notte in strutture di prima accoglienza in corso di allestimento tra Umbria e Marche.
Fortunatamente, come ribadisce Fabrizio Curcio, capo della Protezione civile nazionale, non c’è nessuna vittima perchè ”il sistema di protezione civile era gia’ attivo, perche’ stavamo gestendo il post sisma del 26 ottobre e prima ancora quello del 24 agosto. Gli interventi sul territorio sono stati immediati e cosi’ pure la risposta alle richieste di soccorso”.
“Questo – ha aggiunto Curcio – e’ un Paese con due grandi ricchezze. La solidarieta’ e la dignita’. Le ho viste entrambe manifestarsi durante le ore piu’ tremende. Tutt’Italia si e’ mobilitata per aiutare i comuni colpiti. Che, da parte loro, hanno reagito con un coraggio e una compostezza incredibili. Malgrado la grande paura e la disperazione che pure ho visto negli occhi dei sindaci da quando questo dramma e’ iniziato”.
Il problema attuale resta comunque quello degli sfollati. Complessivamente 40 mila persone che non potranno più fare rientro nelle loro abitazioni. Molte, sempre per il timore di nuove scosse, hanno rifiutato l’alloggio in alberghi e preferiscono rimanere all’aperto. Quindi la puara sulla paura che rischia di diventare ingestibile come si può interpretare dalla parole disperate del sindaco Rosa Piermattei di San Severino Marche, una delle località più colpite: “Rischiamo di dover assistere tutto il paese, un po’ per la paura ma anche per gli ingenti danni. Le istituzioni devono esserci piu’ vicine, sono in ritardo. Tredicimila persone hanno passato la notte fuori casa”. “Nessuno vuol passare la prossima notte a casa”.