Giulietti (articolo21): su Azzarà non cali il silenzio politico-istituzionale

ROMA – «Sul caso di Francesco Azzarà è stato chiesto il silenzio stampa per tutelare la famiglia ma continuano ad arrivare in forma disomogenea notizie sulla sorte dell’operatore umanitario di Emergency, rapito in Darfur il 14 agosto scorso. Non è una questione che può essere liquidata con un’alzata di spalle e non vorremmo che al silenzio stampa si aggiungesse quello istituzionale e politico.

È necessario che il Governo ed il Ministro degli Esteri facciano conoscere lo stato delle cose informando l’Aula e le Commissioni, mantenendo alto il livello di attenzione considerata la preoccupazione che proviene dalla famiglia, dal mondo delle associazio e dai sindaci della Calabria che hanno sostenuto l’appello del primo cittadino di Motta San Giovanni, paese di origine del giovane rapito». Questo il grido d’allarme lanciato stamane da Giuseppe Giulietti del Gruppo Misto intervenuto a Montecitorio per chiedere al Governo di “fare di più per Francesco Azzarà “. L’invito di Giulietti è stato immediatamente accolto dal  vicepresidente della Camera del Deputati, Maurizio Lupi assicurando che la  «Presidenza supporterà quanto da lei sollecitato».

Subito dopo Giulietti, anche l’intervento di Franco Laratta del Pd che è primo firmatario dell’appello di oltre 30 deputati al ministro degli Esteri, sostendo che «in altri simili casi la mobilitazione è stata forte, decisa e decisiva, ma questa volta notiamo un certo disinteresse nella stessa opinione pubblica e nel mondo dell’informazione. Anche se c’è da registrare un crescendo di iniziative negli ultimi giorni». Giulietti e Laratta hanno poi detto che «la famiglia di Francesco, con la sua riservatezza, chiede che non si spengano i riflettori su questo caso e che le Istituzioni facciano il possibile per ottenerne la liberazione. Richiesta che facciamo anche noi stamane, al ministro degli Esteri ed al Governo, affinchè lavori con molto impegno per la liberazione di Azzarà informando la Camera sullo stato dei fatti, ben sapendo che si tratta di argomenti da trattare con la massima delicatezza ed attenzione».

Il comitato di Motta San Giovanni “Francesco Libero!”, in una nota, scrive «che di Francesco, l’operatore di Emergency rapito a Nyala in sud Darfur, non si hanno notizie se non quelle che trapelano dal governo sudanese. Ufficialmente la famiglia Azzarà/Legato mantiene il silenzio stampa, le rassicurazioni sul suo stato di salute provengono da Emergency che, per bocca di Gino Strada e di sua figlia Cecilia, rispettivamente leader e presidente dell’associazione, hanno dichiarato di aver avuto un contatto che fa ben sperare».

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