Politici rampanti beccati in flagrante. Vogliono far fuori Bersani e il Pd

ROMA – La buona borghesia, illuminata si diceva una volta, non perde il vizio, quello di comandare, di decidere le sorti del paese, come e con chi andare,   quali forze politiche  reclutare. Ma, una volta avevano il coraggio delle loro azioni, non si nascondevano dietro alchimie politiciste. Il pericolo dichiarato erano il Pci, la Cgil  i cui iscritti venivano discriminati, vedi  Fiat.

Se noi bastava c’erano manganellate della polizia, qualche  morto, operai, braccianti,  giovani studenti,  sparati dalle forze dell’ordine. Non ci piace il “ buonismo” con cui vengono descritti gli anni duri del nostro Paese, la difesa della democrazia, la polizia dei tempi di Scelba e di Tambroni. Per tutti ricordiamo la strage di Portella della Ginestra e i morti di Reggio Emilia. E’ storia,  serve anche per l’oggi.  Ciò che si decide in questi mesi  nel nostro paese sarà destinato a segnare il futuro per un lungo periodo. Ed ecco che proprio dai salotti di Villa D’Este, da Cernobbio,  esponenti del mondo della grande finanza, industriali, banchieri, manager che portano a casa miliardi, attempati giornalisti che aspettano il “ salotto” per fare sfoggio della loro “professionalità” al servizio di chi comanda, qualche bella donna non guasta mai per la gioia del fotografo di “Chi”, viene la conferma di cose note, ma solo sussurrate, o peggio negate. In sintonia guarda caso, con la festa dell’Udc, ospite d’onore Emma Marcegaglia, ex presidente di Confindustria in cerca di un angolo di visibilità mediatica, star indiscussa  che oscura anche Passera, il ministro che tutti sanno si candiderà alle prossime elezioni, per guidare un Monti bis eventualmente  al posto di Monti, ma con uguale segno, la grande coalizione. In lista di attesa  Luca di Montezemolo, una specie di sor tentenna.

Ieri inneggiavano a Berlusconi, ora “ Monti per sempre”

Una operazione mediatica   che vede impegnati i tre più grandi giornali italiani, Repubblica, Corriere della sera e Stampa, più defilato il Sole 24 Ore che, essendo il giornale di Confindustria  non vuole esporsi in prima persona. C’è stato un coro crescente per il governo Monti, magari anche annunciando provvedimenti per lo sviluppo di cui poi non si è vista traccia . Ma, in particolare, si è battuta la gran cassa sulle  preoccupazioni che tutti i leader europei  e non avrebbero per il dopo Monti. Si usano tanti virgolettati. Si racconta di continuo del faccia a faccia fra Monti e Merkell, loro due senza altri ad ascoltare, e , fra virgolette, viene riportata la domanda angosciante  che  Angela rivolge a Mario w che i giornaloni chiamano per nome: “Ma chi dopo di te? Non te andare”.
E altrettanto ormai chiaramente vengono da Cernobbio, dalla festa dell’Udc, gli esponenti della borghesia “ illuminata”, che invocano il Monti bis, la grande coalizione.  Noi pensiamo che a loro non interessi se resti o meno Monti. Con la scusa degli impegni presi con l’Europa,  puntano a bloccare in Italia ogni processo di cambiamento, a fiaccare il vento di rinnovamento che spira nel vecchio continente.  Hanno provato  a bloccare la vittoria di  Hollande. Non ci sono riusciti, ora provano con l’Italia. Puntano a stoppare il Pd, le forze di progresso che guardano al socialismo europeo, Bersani diventa il loro bersaglio. Quelli che oggi gridano Monti for ever sono in  stragrande maggioranza coloro che freneticamente battevano le mani a Berlusconi, “uno di voi”, diceva il cavaliere.

Le paginate dei media a sostegno del “ rottamatore” Renzi

Sfogliate i giornali di questi ultimi giorni.  Si inneggia al nuovo che  sarebbe Matteo  Renzi, paginate, articoli, interviste, copertina su L’ Espresso. La candidatura del sindaco, ora a tempo perso, di Firenze piace perché servirà a bloccare per due mesi il più forte partito italiano in un dibattito interno che può essere lacerante e anche decretarne la fine. Non è un caso che  grandi media e televisioni come La 7, ora puntano su Renzi, dopo aver  fatto da cassa di risonanza di Grillo, pur con qualche distinguo. Esce ora  l’intervista che, si dice, La 7 fosse da tempo nel cassetto. Il comico genovese non è più “buono” per l’uso. Ora bisogna far si che dalle urne non esca una maggioranza di centrosinistra, che il partito di Bersani, se lui sarà il candidato delle primarie, ne esca indebolito.  Lo scenario cui punta la borghesia “illuminata” prevede un Pd alle corde, una nuova formazione, Udc allargato anche a pezzi di Pdl, il Pdl, appunto, che nella grande coalizione avrebbe ancora un ruolo di governo: E le politiche? Ma che c’entrano. C’è già l’ Agenda Monti, ci sono gli impegni presi con l’Europa, la famosa lettera inviata a Berlusconi dalla Banca centrale europea, è il programma di governo è già fatto. Non si può sgarrare altrimenti saranno guai. Gli impegni presi, relativi al bilancio, al pareggio, lo dice lo stesso ministro Barca, possono essere realizzati in modo diverso da come si sta facendo oggi con le politiche del governo Monti. Avrebbe da dire l’Europa se venisse decisa una patrimoniale vera? Hollande non viene meno a politi che  di rigore ma si muove,insieme, con misure che guardano alla crescita e all’uguaglianza. Basta pensare che fra i primi provvedimenti  ci sono stati quelli sulle pensioni , abbassano l’età pensionabile, il sostegno alle fasce sociali più deboli.Nessuno in Europa ha protestato , nessuno ha messo sotto accusa il socialista Hollande. Perché non pitrenno anche in Italica muoverci come ha fatto il governo francese. Mistero. O meglio , è storia vecchia. Da non ripetere.

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