ROMA – E’ uno scenario desolante quello che istituzioni e politica offrono ai cittadini italiani. E l’informazione ci mette del suo, toccando vette di degrado come, forse, mai era successo.
Partiamo da Monti. Tre mesi fa, mentre si sbracciava a dire che lui, mai, si candidava per un Monti bis rilasciava una inte3rvista in cui diceva che se era necessario non si sarebbe tirato indietro. Come dire, ditemi che è necessario. E cominciò il coro a dire che di lui c’era ancora bisogno. Il bis insomma prendeva corpo e quando il disegno del corpo si è completato ecco dire che lui non scherza, è proprio disponibile. Naturalmente non si candida. Ma è disponibile. E c’è chi per lui prepara una legge elettorale che garantisce che nessuno sarà in grado di governare. E quindi lui c’è, come una volta cantavano le “olgettine” alle quali Berlusconi passa un cospicuo vitalizio. Insomma le elezioni non servono a niente. Già che c’era Monti propone una bella ammucchiata elettorale, election day per indorare la pillola. M Fino a qualche giorno fa la Cancellieri, strillava “ al voto prima possibile”, invitando la Polverini a decidere una data per eleggere il nuovo consiglio della Regione Lazio e Formigoni quello della Lombardia, aggiungendo anche il Molise.
Voto unico ad aprile per politiche e Lazio, Lombardia e Molise
Ma nelle segrete stanze Monti faceva presente che se si accorpavano con le elezioni politiche al 5 di aprile o anche dopo, si poteva risparmiare. Davvero una faccia tosta degna di miglior causa visto che già molti “ risparmi “ ha fatto pagare a lavoratori e pensionati. Insomma il governo, complice una melina fra Cancellieri e Polverini, Formigoni è pronto a votare a partire dal 16 dicembre, impedisce ai cittadini di votare entro i termini stabiliti, 90 giorni , confermati da autorevoli organismi dello Stato.Viola clamorosamente il dettato costituzionale. Un atto di inaudita gravità. Il richiamo al risparmio con l’election day è una paravento. La realtà è che le forze del Monti bis ovunque collocate temono che un successo del centrosinistra in Regioni simbolo per il centrodestra potrebbe avere un rimbalzo sulle elezioni politiche.
A questo punto entra in causa l’informazione e gli editoriali a cachet. Scrivono i giornaloni che Bersani, in particolare, deve dire quale è il programma che propone per il governo di centrosinistra. Eugenio Scalfari, usa addirittura un tono imperioso. Chiama in causa il segretario del Pd e raccomanda “a tutte le forze della strana maggioranza” di parlare di contenuti. In particolare si rivolge al Pd che, scrive il decano del giornalismo italiano, “ soprattutto nella sua area vendoliana si propone di smantellare la cosi detta agenda Monti. Questa questione è diventata la caratteristica principale di Vendola, di Fassina e della Camusso e viene sventolata sia nelle primarie del Pd, sia un campagna elettorale ormai in corso. Ma è pura demagogia”. Forse Scalfari non ha ancora capito che le primarie non sono del Pd ma della coalizione di centrosinistra. Scusiamolo, capita a tutti.
Bersani parla di programmi del centrosinistra per due ore. Ignorato
Ma non è neppure accorto che proprio Bersani ha dato largo spazio al programma, ai contenuti rispondendo a dieci domande rivolte a lui da operai, professori, medici, imprenditori, economisti,ricercatori, studenti, donne. Anche gli editorialisti a cachet. Scusiamo tutti. Perché i giornali che loro leggono on line, hanno tutti titolato sullo scontro Bersani-Casini in merito alla legge elettorale. Bene, anzi male. E’ vero che ha detto che con quella che è in discussione non si va da nessuna parte, che il Pd si mette di traverso e se dal voto non uscirà una maggioranza politica, si tornerà a votare come in Grecia. Gli sono serviti tre minuti, ad orologio. Poi per altri 117 minuti nell’incontro dell’Eliseo, si è parlato di programma. Bersani ha spiegato a chiare lettere che ci sono tante cosa da fare, che Monti non ha fatto. Questione del lavoro e questione morale sono il quadro entro l quale si devono affrontare e risolvere problemi che si chiamano politiche industriali ed energetiche,scuola,università,ricerca, “industria” della cultura, flessibilità per quanto riguarda le pensioni, esodati, beni culturali, si è parlato di sviluppo sostenibile. Insomma è stato delineato il progetto, il programma. Di tutto questo non troverete una riga sui media, nelle televisioni, nelle radio. Oscenità di cui è capace la mala informazione che ha toccato vette eccelse a “ In Onda”,condotta da Telese e Porro in cui discuteva del rapporto fra informazione e politica, presenti Formigli, conduttore di “Piazza pulita,” Sabrina Giannini,autrice dell’inchiesta di Report sull’Italia del Valori, Andrea Scanzo del Fatto, Elisabetta Piccolotti di Sel e Ignazio La Russa. Una discussione di buon livello malgrado Scanzi che se la prende con la Piccolotti che aveva osato criticare Grillo per la famosa frase sul punto G,, una volgarità e un offesa contro le donne. Le femministe dice il giornalista del fatto avrebbero ben altri problemi cui pensare.
Oliviero Toscani, volgarità , smorfie e offese
Ma quando arriva il collegamento con la festa del vino a Merano, ci pensa Oliviero Toscani a far saltare la trasmissione. Difende Grillo a spada tratta Dipinge la tv come uno strumento del demonio, così come la pubblicità. Eppure lui è stato reso franoso proprio dalla tv, dalla pubblicità che gli ha fatto raggranellare molti quattrini. Offende i giornalisti ingegnere, in particolare quelli presenti in trasmissione Porro lo ha scusato perché si trovava alla fiera del vino. Insomma era su di giri, un po’ brillo. Lui ha continuato imperterrito, con smorfie, risate, male parole. In particolare ha preso di mira Formigli, “ il primo della classe”. Non si poteva staccare il collegamento mettendo fine ad una vergogna trasmessa via televisione? Forse no, lo stesso Toscani faceva parte del circo dello spettacolo.