Negli ultimi anni, il concetto di ESG (Environmental, Social, Governance) ha acquisito un ruolo centrale nel mondo imprenditoriale e finanziario, influenzando le strategie aziendali e le decisioni di investimento.
Tuttavia, le radici di questo approccio possono essere ricondotte alle teorie sviluppate da E. Richard Freeman, il filosofo ed economista che, con la sua teoria degli stakeholder, ha anticipato molti dei principi alla base della sostenibilità e della governance responsabile.
La teoria degli stakeholder
E. Richard Freeman, professore della Darden School of Business presso l’Università della Virginia, è noto per aver introdotto la teoria degli stakeholder nel 1984 con il suo libro Strategic Management: A Stakeholder Approach.
Questa teoria sfidava il modello tradizionale della shareholder primacy, secondo cui l’unico obiettivo di un’azienda è massimizzare il valore per gli azionisti. Freeman sosteneva, invece, che le imprese devono considerare l’interesse di tutti gli stakeholder, ovvero tutte le parti coinvolte nelle attività aziendali: dipendenti, clienti, fornitori, comunità locali, governi e l’ambiente.
L’approccio di Freeman si basa su un principio fondamentale: un’azienda sostenibile nel lungo periodo non può limitarsi a generare profitti per gli azionisti, ma deve creare valore per una pluralità di soggetti. Questo concetto ha gettato le basi per il successivo sviluppo delle politiche ESG, che pongono l’accento su tre pilastri fondamentali, ovvero l’Ambiente (Environmental), le aziende devono gestire il loro impatto ambientale, adottando strategie per ridurre emissioni, sprechi e consumo di risorse; il Sociale (Social): le imprese devono garantire il benessere dei lavoratori, rispettare i diritti umani e contribuire positivamente alla società, la Governance, le aziende devono essere trasparenti, adottare pratiche di gestione etica e garantire un adeguato sistema di controllo interno.
L’Influenza di Freeman sul modello ESG
La teoria degli stakeholder di Freeman è stata determinante per il passaggio dalla mera responsabilità sociale d’impresa (CSR) a un modello più strutturato e integrato di sostenibilità aziendale. Il concetto ESG, formalizzato nei primi anni 2000 con il supporto di investitori istituzionali e organizzazioni internazionali, rispecchia la visione di Freeman, enfatizzando la necessità per le imprese di considerare impatti e benefici per tutti gli stakeholder.
Molte delle attuali normative e iniziative di sostenibilità aziendale, come la Direttiva Europea sul Reporting di Sostenibilità (CSRD) e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) dell’ONU, si basano su principi che trovano origine nella teoria degli stakeholder. Inoltre, gli investitori stanno sempre più adottando criteri ESG per valutare il rischio e la performance a lungo termine delle aziende, dimostrando come la visione di Freeman sia oggi più attuale che mai.
E. Richard Freeman ha contribuito a trasformare il modo in cui le imprese considerano il loro ruolo nella società.
La sua teoria degli stakeholder ha anticipato di decenni l’attuale focus sulle pratiche ESG, sottolineando che il successo aziendale non può prescindere dal benessere collettivo.
Oggi, mentre il mondo imprenditoriale e finanziario si muove verso un’economia più sostenibile e responsabile, l’eredità di Freeman continua a ispirare manager, investitori e policymaker nella costruzione di un futuro più equo e prospero.