Pd. L’assassino? Elementare Watson

ROMA – Come nei giorni infuocati che hanno preceduto l’elezione del Presidente della Repubblica, o meglio la riconferma di  Giorgio Napolitano circolavano  “ rose “ di possibili candidati, ora circolano “ rose” di possibili componenti del governo che verrà , si dice entro il 25 aprile.

Comunque lo si voglia chiamare sarà un governo politico, come del resto tutti i governi, anche quelli composti da soli tecnici, lo sono. Si prevede anche il dosaggio, cioè la spartizione di vicepremier ( Alfano no Enrico Letta) visto che il presidente del Consiglio spetterà al Pd  ( Amato o Enrico Letta)e poi i ministri, a partire da Monti che potrebbe  andare alla Farnesina dove già si trova dopo le dimissioni del titolare del dicastero, leggi vicenda dei due marò in India. Napolitano parlerà alle Camere, illustrerà i “ termini”- in base ai quali ha accettato il pressante invito di Pd

Verso un governo delle “larghe intese”

In parole povere l’impegno a dar vita ad un governo sulla base delle indicazioni messe a punto dai “ saggi” da lui stessi nominati. Non si scopre oggi che il Capo dello Stato è stato fortemente contrario ad un governo di minoranza  e che da qui deriva il mancato incarico pieno a Bersani che gli avrebbe consentito di presentarsi di fronte al Paralamento. Dunque, esclusa l’ipotesi di governo tecnico, repetita  non iuvant, non  c’è che  un esecutivo  se non vogliamo chiamarlo governassimo, diciamo di larghe intese. Se poi sia di scopo, del presidente, istituzionale poco importa. Fino a prova contraria la Direzione del Pd si è più volte pronunciata contro questa prospettiva. Sarebbe la soluzione peggiore , è stato detto e approvato all’unanimità dall’organo dirigente del Pd, sulla base delle relazioni tenute da Bersani. Malgrado l’unanimità c’era qualcuno che la pensava diversamente. Del resto l’unanimità c’era stata anche a fronte della proposta di votare Prodi, poi sappiamo come è finita.  Passati  pochi minuti dalla conclusione delle Direzioni arrivavano dichiarazioni di Renzi,  Veltroni, D’Alema, Fioroni, di ex popolari, lo stesso Franceschini, in cui si diceva e non si diceva ma il senso andava verso un governo con a capo Bersani , con l’appoggio, più meno mascherato del Pdl. Da qui il pressing sempre più stretto di Berlusconi per il “ governo politico” con Alfano vicepremier. Questo l’antefatto.

 Un’operazione cinica per sbarazzarsi di Bersani

Vogliamo aggiungere che per tanti eletti con le primarie del Pd il “porcellum” è stato un benefattore perché altrimenti non si sarebbero mai  accomodati sugli scranni di Montecitorio e Palazzo Madama. Siccome l’occasione fa l’uomo e la donna ladri non c’era di meglio che sbarazzarsi di Bersani e della  sua segretaria, dei giovani della sinistra. Quale migliore occasione se non quella della elezione del Presidente della Repubblica? Una operazione cinica segnata dagli interessi personali. ed agli interessi dei singoli personaggi. Bastava far cadere come birilli i candidati proposti dal segretario del Pd e la partita si sarebbe chiusa. Bersani dopo l’eliminazione di Marini e quella di Prodi, due candidature di segno contrario, luna sollecitata dal cavaliere l’altra avversata ha capito che non c’era più niente da fare. Anche se avesse proposto e candidato Stefano Rodotà sarebbe rimasto impallinato. Insomma si stava verificando una situazione incredibile. Senza i voti dei parlamentari del Pd non esisteva alcuna  possibilità di eleggere il Presidente della Repubblica. L’unica strada era quella di chiedere a Napolitano di “ fare un sacrificio” ed accettare le sue condizioni. Non è un caso che Bersani abbia detto che si sarebbe dimesso un minuto dopo l’elezione dell’inquilino del Colle. Chi è l’assassino del Pd? Elementare Watson. Ed ora che ne sarà dei Democratici,della coalizione di centrosinistra dopo la rottura con Sel?

Critiche a Barca  per aver espresso ciò che pensano tanti del Pd

Chi dirigerà le operazione in questa fase che precede il congresso anticipato, si dice, ai primi di luglio? Renzi si candiderà alla guida del partito? E Barca? Il ministro viene rimproverato, anche da esponenti della sinistra, i cosiddetti “ giovani turchi” perché ha dichiarato che inspiegabilmente il Pd non aveva candidato Rodotà o proposto Bonino.. Il ministro non aveva fatto altro che dar voce a tantissime persone, la base del Pd, che con ogni mezzo, fino alle manifestazioni chiedeva il voto per Rodotà . E’proprio Orfini che nel criticare  l’ex presidente del Pds e Nichi Vendola afferma una verità : non c’erano i voti per eleggerlo come noi abbiamo detto. Ora la prova del fuoco: C’è il rischio scissione? Noi crediamo di no per quanto riguarda l’elezione di Napolitano. Il problema è la formazione del governo, larghe intese o come si voglia definire. Chi fino ad oggi ha validamente argomentato perché non era possibile un accordo con Berlusconi, oggi che farà? Può rimangiarsi tutto e dire “ contrordine compagni”, ammesso che nel Pd questa parola sia ancora usata? Noi crediamo di no. Una forza di sinistra, anche di centrosinistra non può farlo, non può tradire i propri elettori. Sarebbero gli elettori a “tradire” i Democratici. E non sarebbe un bene per il Paese.

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