ROMA – Anche i giudici della Cassazione entrano nel <mirino dei berluscones Pure loro fanno parte del complotto per mandare in galera, o a domiciliari o ai servizi sociali ,il cavaliere, ormai senza cavallo. I guerriglieri berlusconiani, con in testa le amazzoni, fedelissime,sempre pronte a sguainare le spade, gridano al complotto, al golpe, si scagliano contro la Suprema Corte diventata un covo di estremisti, comunisti, che tramano contro le istituzioni che loro stessi dovrebbero tutelare.
Quale “ reato” viene addebitato a questi giudici? Quello di aver osato decidere quando si riuniranno per confermare oppure oppure no la sentenza del processo Mediaset con cui la Corte di Appello di Milano ha condannato il cavaliere a 4 anni di reclusione per frode fiscale e alla interdizione perpetua dai pubblici uffici. Ora non solo gli esponenti del Pdl, il nuovo cerchio magico ad imitazione di quello che circondava Bossi,, inveiscono ad ogni stormir di foglia che, in qualche modo, riguardi Berlusconi. Vogliono anche decidere quando devono essere celebrati i processi., facendo tesoro di una delle leggi ad personam, quella nota come Cirielli, dal nome del presentatore, che abbrevia i tempi della prescrizione. Fa specie che un “principe del forum” come Franco Coppi, entrato a gamba tesa nel collegio di difesa del cavaliere, mettendo in un angolo l’ avvocato, professor Niccolò Ghedini, visti i risultati non certo positivi per il cavaliere, si dichiari “esterrefatto” perché la Corte ha deciso di tenere udienza il 30 luglio prossimo davanti alla sezione feriale penale.
Santanchè e Bondi pronti all’azione e alla resistenza
Dice che “ non si è mai vista una cosa del genere, che determina un aggravio delle possibilità di difesa, perché contavamo di avere più tempo per svolgere i nostri approfondimenti: Sono sorpreso e amareggiato- dice- è una fissazione di udienza tra capo e collo”. Davvero sorprendete che un “grande “ come Coppi chieda più tempo, quasi ignorasse che la Cassazione non riapre il processo. Insomma on si riparte da zero annullando anni di indagini, di dibattiti in aula. Non può non sapere quale è il compito della Suprema Corte. Gli fa eco Brunetta , sempre più inferocito, così tanti altri, la Santanché in testa che impugna l’ascia di guerra e aizza la compagnia a passare all’azione. Dal canto suo Bondi che si è ma mano trasformato da cardinale in un guerriero senza paura, lasciamo perdere le macchie il quale è pronto ad immolarsi nel nome del suo idolo, il suo dio: “ Siamo pronti a forme di resistenza” e poi precisa perché non ci sia qualcuno che lo possa prendere sul serio: “Seppur non violente”. Perché tanto frastuono? Come si dice Arlecchino scherzando si confessa. Questi pdiellini non hanno certo la capacità di scherzare, sono sempre più tetri, imbufaliti, di Berlusconi frega niente. In realtà sanno che con il cavaliere sono loro che rischiano la pelle, senza di lui sarebbero dei poveri orfani.
L’obiettivo, entrare nel porto tranquillo della prescrizione
Ed ecco che, non volendo, confessano quale era l’obiettivo che si erano prefissati, chiedendo un intervento di un “principe del foro” non per celebrare il processo in Cassazione, ma , ci si scusi ilo bisticcio di parole, per non celebrarlo. Giocando ancora una volta sulla prescrizione che avrebbe potuto riguardare alcune delle accuse che fanno parte dell’impianto processuale. Forse proprio quelle che hanno comportato la interdizione perpetua dai pubblici uffici. Pensate, mentre si avvia il dibattito sulla ineleggibilità di Berlusconi che il processo Mediaset ha indicato come il vero padrone dell’impero mediatico,la riunione della Corte Suprema viene vista come il diavolo in convento. Come è noto proprio questa Alta istituzione è tenuta a far sì che i processi si celebrino, abbiano un inizio e una conclusione, non si perdano nelle vie oscure, ma non troppo, della prescrizione, vie molto frequentata dal cavaliere. Non solo. Proprio coloro che oggi strillando e minacciano fuoco e fiamme sono gli stessi e le stesse che fino a qualche ora fa lamentavano la lunghezza dei processi, la mancanza di certezza del diritto. Si appellavano all’’Europa, alle varie Corti perché i cittadini non potevano attendere anni ed anni per vedere la conclusione dei procedimenti civili e penali.. Due pesi e due misure. Così son fatti i berlusconidi. Una situazione che non può durare. La vera minaccia alla democrazia viene dal continuo attacco contro la magistratura, un crescendo pericoloso , tutto nel nome di Berlusconi.