Pil e dintorni. Le previsioni ottimiste non convincono

ROMA – Non si possono che esprimere seri dubbi sui dati Istat.  Non ci convincono le stime sul rialzo del PIL nel 2014 e nemmeno quelle sulla timida ripresa della spesa delle famiglie.

Sono anni che la nostra economia versa in una situazione fortemente critica e che i bollettini economici annunciano che “il peggio sta passando” “che si vede “ la<luce in fondo al tunnel.  Così come non ci convince,ovviamente, la polemica fra  Saccomanni  e l’Istat, con il ministro che vede un futuro più roseo di quello dell’Istituto di statistica

Non vorremmo che questo atteggiamento fornisse un alibi al Governo per il mancato avvio delle necessarie ed improrogabili misure di rilancio economico come abbiamo più volte sottolineato e che devono   essere al centro della legge di stabilità  che ha bisogno di concreti cambiamenti da apportare con il dibattito parlamentare.

 

Sarebbe necessario interrompere la spirale depressiva con la contrazione dei consumi (-8,1% nel biennio 2012-2013 secondo le stime dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori)  che incide sempre di più sul calo della produzione industriale . Una spirale perversa volta  a determinare un aumento della disoccupazione e, di conseguenza, una ulteriore diminuzione del potere di acquisto delle famiglie.  Al termine di questo percorso,perverso ribadiamo,  si finisce per alimentare un nuovo calo della domanda interna.”

E’necessario che il Governo agisca con determinazione per un rientro dell’incremento IVA avvenuto ad ottobre (misura depressiva che colpisce soprattutto i redditi più bassi) e per una modifica all’insegna dell’equità dei nuovi tributi in arrivo nel 2014. Ci riferiamo in particolare alla Trise (da noi ribattezzata simil-IMU) che, in assenza di detrazioni sulla prima casa, comporterà ricadute pesantissime soprattutto per le famiglie numerose e per quelle residenti nelle cinture urbane (con rendite catastali più basse). “

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