Primarie, maledette primarie

ROMA – Era stato previsto che le primarie aperte a tutti per eleggere gli organismi dirigenti del Pd avrebbero avuto effetti negativi sulla  vita del partito che aveva bisogno in primo luogo di  indicare un progetto di società, guardare al futuro, dare una speranza a milioni di lavoratori, di pensionati, alla fasce più povere della popolazione e,insieme, indicare una nuova politica economica, il lavoro come centralità, la ripresa, l’indicazione di nuove scelte di politica industriale.

L’Europa il terreno in cui combattere una battaglia insieme a tutte le forze progressiste, a  partire dal Partito socialista, per uscire da scelte neo liberiste che si soni dimostrate fallimentari. Lavoro,  eguaglianza,diritti i temi di fondo  sui quali le varie “ anime” del Pd erano chiamate a misurarsi. E’ andata in altro modo .agli iscritti, ai militanti si è  chiesto solo un voto nella peggiore tradizioni delle correnti democristiane. Ora , fra l’altro, identico rischio si corre nelle elezione dei segretari regionali..

 

 

Partecipazione,ruolo della “base”, una pia illusione

La partecipazione,il ruolo della “base” dei circoli , delle federazioni ? Una pia illusione. Chi ha provato a dare una vera svolta alla campagna delle primarie è stato bloccato da uno statuto che grida vendetta.In nessun partito al mondo, nelle società democratiche,il segretario di un partito viene eletto dal primo che passa. Paghi qualche euro e voti. I peggiori vizi della democrazia cristiana si sono trasferiti nel Pd,ma in quel partito se la giocavano le clientele, i rapporto con zone torbide , malavitose, della società. Nel Pd è avvenuto che per il segretario del Pd  hanno votato iscritti ad altri partiti, si sono presentati ai seggi volti noti del mondo berlusconiano. Che fare? Respingerli? E con quale motivazione  Al cittadino votante non si può fare l’esame del sangue. Allora le primarie sono state un disastro? No, vanno solo regolamentate in modo saggio .

 

Per eleggere il segretario dovrebbero contare  solo gli iscritti

 

 Intanto una cosa sono le primarie per la scelta del candidato premier un’ altra per la elezione del segretario del partito. Noi pensiamo che solo gli iscritti,chi partecipa al congresso, dovrebbero essere chiamati al voto per eleggere il segretario.Ma si possono anche ipotizzare altre soluzioni purché non sia il primo che passa a decidere la leadership del partito. Per esempio si può pensare  alla tenuta di un albo in cui all’iscritto si affianca il militante senza tessera. Chi vuol votare si iscrive qualche mese prima e,partecipa ai congressi e non si presenta,mordi e fuggi, magari a congresso concluso. Perché questa lunga premessa ? In questi giorni ascoltiamo Matteo Renzi. Afferma che il suo potere di decisione ,anche in solitario, confortato dauno staffa da lui appositamente creato, gli deriva dal fatto che è stato votato da tre milioni di cittadini.

Renzi non ha la maggioranza nel Partito

 

Intanto i voti con cui ha vinto le primarie sono circa 1milione 900 mila, cioè il 67%,  900 mila sono andati agli oppositori Cuperlo e Civati. Sarebbe il caso che Renzi desse un occhiata anche a questi cittadini. Ma il dato vero è che nel voto degli iscritti al partito Matteo Renzi non ha avuto la maggioranza ma  il 45,3% contro il 39,4 di Cuperlo e il 9,4 di Civati. Sommando i voti di Pitella, Renzi  tocca il 51 per  cento. Non solo.I segretari di grandi federazioni sono stati eletti nella lista di Cuperlo, così è avvenuto anche in tanti Circoli. Conta qualcosa? Qui sta il punto, Ed aggiungiamo che anche tanti di coloro che hanno votato Renzi sapevano che lui faceva campagna per una nuova legge elettorale che doveva avere come base quella con la quale si eleggono i sindaci.Non solo: affermava che come si eleggono i consiglieri comunali , con le preferenze non vedeva motivo perché  non si dovessero eleggere così anche i parlamentari.

In discussione il modo padronale in cui viene gestito il Pd

Concludiamo: in discussione non è solo una proposta di riforma della legge scritta da Verdini e  D’Alimonte e firmata da Matteo  Renzi. Altro che tutto alla luce del sole,. nasce negli scantinati della bottega  Forza Italia.  E’ costruita su misura per la riverniciatura del pregiudicato, criticata da quasi tutti i costituzionalisti, da giuristi,esperti. I nodi principali sono noti:. parlamentari nominati dai segretari di partito, premio di maggioranza da portare perlomeno al 40%, sbarramenti che impediscono di eleggere deputati anche a partito con  quattro milioni di voti, rischio che ancora una volta le donne siano discriminate, tanto per indicare alcuni vizi, dell’accordo che ci presenta un “porcellum” camuffato, un porcellastrum,l’abbiamo chiamato noi.  C’è di  più: il “prendere o lasciare” che Renzi vuole imporre non solo lede i diritti dei parlamentari quali per Costituzione non hanno “ vincolo di mandato”,ma indica una gestione autoritaria, padronale ,stile berlusconiano, del partito.

 

Al pregiudicato non basta l’ingresso al Nazareno per una ripulita

Una vera e propria mutazione genetica che non può che provocare danni. Dice Cuperlo,ed a ragione, che così facendo  si elimina ogni forma di partecipazione, di dibattito, di confronto. Renzi è l’unto dalle primarie , l’appuntamento prossimo saranno nuove primarie, magari fra qualche anno. Si spiega così perché ha respinto la richiesta di un referendum  fra gli iscritti sulla “profonda sintonia” con il pregiudicato, con  condanna definitiva per frode fiscale ,  ora anche indagato,insieme ad altri 44, i suoiavvocati,quelli delle “cene eleganti” e un po’ di olgettine,nell’inchiesta che riguarda falsa testimonianza e tentativo di corruzione in atti giudiziari. Non vale l’ingresso al Nazareno per darsi una ripulita.

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