ROMA – E’ ancora aperta la strada per realizzare, con un’ampia condivisione politica, una riforma costituzionale che superi il bicameralismo perfetto. Il Senato deve svolgere funzioni di garanzia oltre che di rappresentanza dei territori; avere competenze paritarie con la Camera su Costituzione, leggi elettorali e referendum, ordinamenti dell’U.E., diritti civili e politici fondamentali.
Sono importanti le funzioni di controllo su politiche pubbliche e nomine, altrettanto la possibilità di ricorso alla Corte Costituzionale su leggi approvate dalla Camera, prima della loro entrata in vigore.
La Camera dei Deputati avrà l’esclusività del rapporto fiduciario con i governi e l’ultima parola sulla gran parte delle leggi. I lavori della commissione confermano che la nostra proposta sul diritto di voto dei cittadini per la scelta dei senatori, in concomitanza con le elezioni regionali, è maggioritaria. Il nostro impegno, con la presentazione di un Ddl firmato da 37 senatori, è’ stato quello di dare un contributo alle riforme, cercando di impedire una contrapposizione sterile, il cui solo esito sarebbe la sconfitta del disegno riformatore. Ora intendiamo realizzare, attraverso emendamenti ricavabili dal nostro Ddl, un impianto coerente di rinnovamento del Parlamento, drastica riduzione del numero di deputati e senatori, paritaria rappresentanza di genere, abbattimento dei costi della politica. Lavoreremo anche per cambiare profondamente l’Italicum.
Il successo della riforma, alla quale teniamo e di cui la democrazia italiana ha bisogno, richiede che il governo faccia rigorosamente la sua parte, senza pretesa di porre un proprio sigillo. Sulla Costituzione – conclude il senatore democratico – e’ centrale il Parlamento e l’ultima parola dovra’ spettare con il referendum ai cittadini.