ROMA – Matteo Renzi nella duplice veste di presidente del Consiglio e di segretario del Pd subito dopo la vittoria nelle elezioni europee ha ribadito che il suo governo andrà avanti fino alla scadenza del 2018 e che cambierà verso all’Italia e all’Europa. “Cambiare verso”,parole semplici entrate nel gergo politico e giornalistico.
Non c’è uno in Italia che non voglia cambiare verso. Come, con chi, quando, non lo so si dice. Ora timidamente qualcosa si sta muovendo proprio sull’onda dell’esito elettorale. Può sembrare una contraddizione ma proprio il successo del Pd riapre il discorso sulla sinistra . Lo fa Susanna Camusso, forte di un congresso molto impegnato sui temi del rinnovamento del sindacato, una Cgil che fa politica, nel senso originale del termine.
La proposta di Camusso per un grande partito unico della sinistra
In una intervista al Corriere della sera afferma:” Propongo un grande partito unico della sinistra che abbia come riferimento il lavoro”,sul “modello della Cgil,casa comune della sinistra”, parla del recupero dei voti popolari di Grillo e di Sel. A scanso di equivoci precisa: “ Non pensiamo di fondare una corrente nel Pd .Questo Renzi non lo deve temere, Matteo stai sereno”. Già Sel:proprio nella riunione dell’organismo dirigente il problema del rapporto con il Pd l’ha posto in primo luogo Gennaro Migliore, capogruppo alla Camera. Vi è stato un primo dibattito molto movimentato. Nessuna scissione, dice Vendola che guarda a questo processo con grande attenzione. E nel Pd le minoranze, pur se frammentate , avvertono che questo della ricostruzione di una sinistra è determinante per il futuro del Paese. Renzi anche in questi giorni ha parlato del Pd come di un partito di centrosinistra. Sembra dimenticare che fa parte del Partito dei socialisti e democratici europei socialista europeo. Non solo. Politicamente le europee hanno eliminato il centro. Che significa centro sinistra, con o senza il trattino? La realtà è che,non spetta a noi entrare nel merito della forma partito. Il problema è che un partito che abbia al centro il lavoro, la cultura del lavoro, non può fare a meno di un pensiero di sinistra ,riformatrice e democratica. Un partito comunità e non, ci scusi Alfredo Reichlin che condivide il “ partito nazione “ di cui ha parlato Renzi e che ci riporta a un passato che sarà bene tenere lontano. Questa è la partita che si gioca oggi. Il pensiero di sinistra vive in tante associazioni, movimenti , fa parte del patrimonio culturale del nostro Paese, di un mondo intellettuale che Renzi definisce”radical chic”,vedi Berlusconi e la parte peggiore della destra. Il Pd può esserne il contenitore. E questa partita riguarda direttamente i rapporti di forza, il governo del Paese.
Difficile cambiare verso con un governo condizionato dal pregiudicato
Noi crediamo che difficile sia “cambiare verso” con un esecutivo che vede insieme Pd e Nuovo centro destra, sotto ricatto del pregiudicato Berlusconi che tiene in mano il pallino delle riforme istituzionali, con il quale Renzi ha firmato un patto per quanto riguarda la legge elettorale. Davvero si pensa che si può cambiare, in senso positivo,la Costituzione con uno come l’ex Cavaliere che della Carta ha fatto strame nel ventennio passato? Il governo Monti e poi quello Letta nascono con un obiettivo: affrontare l’emergenza economica, cambiare la legge elettorale che la Consulta giudicherà incostituzionale, affrontare la riforma del Senato. Poi ognuno, Pd e alleati, Pdl, Scelta civica di Monti,poi Nuovo centro destra di Alfano, con i montiani. Le elezioni europee hanno cambiato il quadro, Scelta civica è quasi scomparsa, fagocitata dal Pd cui ha trasferito circa un milione di voti, dal P, Ncd ha superato il quattro per cento grazie alla alleanza con Casini,Forza Italia in piena crisi ha ceduto circa 300 mila voti al partito di Renzi,il movimento 5 Stelle 400 mila. Gli altri voti sono il ritorno a casa di chi si era rifugiato nella astensione Il Pd così ha portato a casa 11miloni di voti, il 41%. Da ricordare che Veltroni con il 34% ne aveva conquistato 12 milioni. Si pensa davvero che chi ha assicurato il successo di Renzi avesse come chiodo fisso il governo con Alfano per tutta la legislatura? Che il patto del Nazareno con il pregiudicato fosse la stella polare? Ma, si dirà, anche in Germania il partito socialdemocratico governa con la Merkel. E’ vero ma il patto è stato scritto riga per riga, il partito della Cancelliera non tratta per costruire altre alleanze. Se il patto non funziona si torna alle urne. Da noi,baste leggere le cronache politiche sono piene di incontri e scontri, odio e amore, fra gli ex Pdl, oggi alfaniani e quelli di Forza Italia. Una sorta di ricatto permanente sul collo di Matteo Renzi. Rompere questa gabbia, mettere in sicurezza la legge elettorale, riforma del Senato, lasciandolo,dice Scalfari, così come è togliendoli il potere di fiducia al governo,significa aprire la strada a nuove elezioni. Lavoro e pensiero di sinistra vanno di pari passo.