Farmaci biosimilari: un risparmio che vale 193 milioni di euro

Risparmi fino a 193 milioni di euro sono stati ottenuti grazie all’impiego dei farmaci biosimilari nel settore farmaceutico italiano.

L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), in un report recente, ha evidenziato un aumento significativo nell’uso di questi farmaci, accompagnato da notevoli risparmi economici. I biosimilari, che sono versioni simili dei farmaci biologici originali in termini di qualità, efficacia e sicurezza, passano attraverso rigorosi processi di approvazione garantendo così la loro alta qualità.

Secondo i dati AIFA aggiornati a settembre 2023, l’uso dei biosimilari è ormai consolidato in diverse aree terapeutiche. In base a simulazioni di quattro scenari diversi, i risparmi nazionali stimati variano tra 46 e 193 milioni di euro. Recentemente, la società sudcoreana Celltrion Inc., specializzata nella produzione di biosimilari, ha completato la fusione con Celltrion Healthcare Co.

Questa unione mira a potenziare l’innovazione e lo sviluppo di nuovi biosimilari, oltre a incrementare la capacità produttiva e a formare collaborazioni con istituti di ricerca e organizzazioni scientifiche. Il Direttore Generale di Celltrion Healthcare, WonSik Yoo, ha sottolineato i benefici della fusione sia per la ricerca che per la produzione farmaceutica.

Celltrion ha registrato una crescita significativa anche in Italia, con un fatturato che è passato da 35 milioni di euro nel 2022 a 60 milioni nel 2023. I dipendenti sono aumentati da 11 nel 2020 a 30 nel 2022, segno di un’espansione aziendale e di un impegno verso l’innovazione.

Un ulteriore sviluppo nel campo dei biosimilari è rappresentato dai farmaci biobetter, particolarmente efficaci nel trattamento di malattie autoimmuni. Un esempio è l’Infliximab, un farmaco di prima linea per varie patologie autoimmuni, ora disponibile anche in formulazione sottocutanea.

Questo nuovo metodo di somministrazione non solo migliora gli effetti benefici del farmaco, ma riduce anche i costi indiretti e migliora la qualità della vita dei pazienti, permettendo loro di effettuare la terapia a casa anziché in ospedale.

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