L’intelligenza artificiale apre nuove strade per la cura del cancro alla prostata

Un nuovo studio utilizzando l’intelligenza artificiale (IA) ha aperto prospettive rivoluzionarie nella comprensione e nel trattamento del cancro alla prostata, evidenziando che questa malattia non è unica ma si divide in due tipologie distinte.

Questa ricerca, condotta da team dell’Università di Oxford e dell’Università di Manchester, ha impiegato l’IA per analizzare i dati genetici di 159 pazienti affetti da cancro alla prostata, utilizzando tecniche di sequenziamento dell’intero genoma per esplorare le variazioni nel DNA dei tumori.

L’analisi ha rivelato l’esistenza di due gruppi distinti di tumori prostatici, differenziati dall’evoluzione divergente delle cellule tumorali, che portano a formare ciò che gli scienziati definiscono evotipi. Questa distinzione, confermata attraverso metodi matematici aggiuntivi, potrebbe significativamente influenzare l’approccio terapeutico, consentendo diagnosi più accurate e la possibilità di evitare trattamenti aggressivi e i loro effetti collaterali in casi meno gravi.

In Italia si stimano circa 35.000 nuovi casi di cancro alla prostata ogni anno, secondo le ultime stime. Questo rende il cancro alla prostata uno dei tumori più comuni tra gli uomini nel paese.

Finanziato dal Cancer Research UK e pubblicato sulla rivista Cell Genomics, lo studio segna un primo importante passo nell’uso dell’IA per distinguere i tipi di malattia nel cancro, promettendo potenzialmente diagnosi più precise e terapie personalizzate basate sul profilo genetico individuale.

Il Prof. Colin Cooper, coautore dello studio e membro della Norwich Medical School presso l’UEA, sottolinea l’importanza di questi risultati non solo per la lotta contro il cancro alla prostata ma anche come modello per la ricerca su altri tipi di tumori, auspicando che il lavoro possa salvare vite umane migliorando le diagnosi e fornendo trattamenti più mirati.

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