Ricerca. Il muco fonte di dati vitali per capire le malattie intestinali

Un recente studio dell’Università della British Columbia Okanagan, pubblicato sul Journal of Biological Chemistry, potrebbe rivoluzionare il modo in cui monitoriamo la salute dell’intestino, rendendolo più accessibile e meno invasivo. Questo studio si concentra sul muco, un elemento del nostro sistema digestivo che finisce per diventare parte delle nostre feci, una fonte di informazioni finora poco considerata.

I ricercatori dell’UBC Okanagan, guidati da Kirk Bergstrom, biologo, e dal ricercatore Noah Fancy, hanno sviluppato un metodo non invasivo per analizzare MUC2, una proteina essenziale per l’intestino, direttamente dalle feci.

MUC2 gioca un ruolo chiave nella nostra salute intestinale, agendo come una barriera protettiva che ci difende da microbi e tossine dannose. Fino ad ora, si riteneva che per studiare questa molecola fossero necessarie procedure dolorose come biopsie o interventi chirurgici.

Il team ha dimostrato che è possibile estrarre dati vitali sulla salute dell’intestino dal muco presente nelle feci, aprendo nuove strade per la ricerca e la comprensione di malattie come le malattie infiammatorie intestinali e il cancro al colon.

Il muco, spesso ignorato, si è rivelato una fonte preziosa di informazioni, contenendo dettagli cruciali sul funzionamento dell’intestino e sulle sue interazioni con il microbiota.

Questo approccio non solo semplifica il monitoraggio della salute intestinale ma promette anche di avere un impatto significativo sulla prevenzione e gestione di malattie legate all’intestino, migliorando così il benessere di milioni di persone.

Il lavoro di Fancy e del team di Bergstrom, in collaborazione con i laboratori di Wesley Zandberg, Sepideh Pakpour, Deanna Gibson, e Sanjoy Ghosh all’UBC Okanagan, rappresenta un importante passo avanti nella ricerca biomedica, offrendo un metodo meno doloroso e più accessibile per studiare l’intestino.

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