Cancro al seno. Nasce un app dedicata dal Cnr e Fondazione Veronesi

Una nuova applicazione chiamata “Dress-p.i.n.k”, frutto della collaborazione tra l’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) di Pisa e la Fondazione Umberto Veronesi, è stata lanciata per aiutare nella lotta contro il cancro al seno.

Questa app innovativa, disponibile su smartphone e tramite la piattaforma di messaggistica Telegram, è progettata per coinvolgere attivamente donne adulte nella ricerca partecipativa. Il suo obiettivo è di approfondire la comprensione del legame tra stili di vita e il rischio di sviluppare il tumore mammario.

Attraverso “Dress-p.i.n.k”, si raccolgono dati dettagliati riguardanti le abitudini alimentari, l’attività fisica, lo stress, il fumo e il consumo di alcool, oltre a fattori endocrini. Queste informazioni aiutano a studiare come queste variabili, singolarmente o in combinazione, possano influire sull’insorgenza di condizioni pro-infiammatorie, le quali possono predisporre allo sviluppo di tumori o alla loro recidiva.

L’app, sviluppata con il sostegno della Fondazione Umberto Veronesi e di facile utilizzo, mira a rendere le donne parte attiva nel processo di avanzamento della ricerca scientifica, garantendo nel contempo la massima riservatezza dei dati personali.

Partecipare alla ricerca richiede soltanto circa 5 minuti al giorno per un periodo totale di circa 25 giorni, durante i quali le utenti risponderanno a domande su diversi aspetti della loro vita quotidiana e riceveranno consigli scientifici per migliorare le proprie abitudini alimentari e di vita.

Michela Franchini, ricercatrice del CNR-Ifc, sottolinea l’importanza di uno stile di vita sano nella prevenzione del cancro al seno, riferendosi a studi che dimostrano come quasi il 50% dei casi potrebbe essere evitato seguendo determinate linee guida, tra cui una dieta basata su vegetali, attività fisica regolare e limitazione del consumo di carne rossa e alcol.

Sabrina Molinaro, coordinatrice del gruppo del CNR-Ifc, aggiunge l’enfasi su altri fattori di rischio, come il fumo, che possono notevolmente aumentare il rischio di sviluppare il tumore mammario.

L’integrazione di dati relativi alle abitudini alimentari e agli stili di vita nei modelli di rischio potrebbe permettere di personalizzare le strategie di prevenzione del cancro al seno, rendendo le campagne di sensibilizzazione più efficaci e mirate.

Questo approccio necessita però di una vasta raccolta di dati qualitativi e quantitativi, che attualmente non sono disponibili tramite le fonti ufficiali.nibilita’ di informazioni quali-quantitative su popolazioni molto numerose, al momento non reperibili dalle fonti informative ufficiali”.

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