Spazio e AI: la NASA verso lander robotici autonomi

La NASA sta spingendo i confini dell’innovazione, testando l’intelligenza artificiale (IA) per migliorare l’autonomia dei lander robotici destinati all’esplorazione spaziale. L’obiettivo principale è cercare tracce di vita su lune ghiacciate come Europa, satellite di Giove, ed Encelado, luna di Saturno.

Con due programmi avanzati, la NASA mira a ottimizzare l’autonomia dei robot, riducendo i tempi di risposta e aumentando l’efficienza delle missioni.

L’importanza dell’autonomia per l’esplorazione spaziale

Immaginate un lander che, su Europa, tenta di prelevare un campione di ghiaccio e si trova a dover gestire un imprevisto, come una paletta incagliata. Oggi, la comunicazione con la Terra richiederebbe ore, rischiando di compromettere il successo della missione. L’introduzione di software avanzati basati sull’intelligenza artificiale permetterebbe ai lander di risolvere autonomamente questi problemi, garantendo maggiore efficienza e sicurezza.

I programmi della NASA: Owlat e OceanWaters

Per raggiungere questo obiettivo, la NASA ha sviluppato due strumenti all’avanguardia:

  • Owlat (Ocean Worlds Lander Autonomy Testbed): una configurazione robotica progettata dal Jet Propulsion Laboratory per replicare le condizioni a bassa gravità delle lune oceaniche. Con un braccio robotico dotato di telecamera “pan-and-tilt”, gli ingegneri simulano operazioni come la raccolta di campioni, la perforazione nel ghiaccio e la misurazione delle sue proprietà, utilizzando tecniche avanzate come la Bevameter.
  • OceanWaters (Ocean Worlds Autonomy Testbed for Exploration, Research and Simulation): uno strumento virtuale sviluppato dal NASA Ames Research Center, che simula le operazioni di un lander completo. La piattaforma consente di testare scenari complessi, come terreni ghiacciati o desertici, monitorando consumi energetici e durata della batteria attraverso l’architettura software Gsap (Generic Software Architecture for Prognostics).

Tecnologia avanzata per lune ghiacciate

Entrambi i programmi si basano su un sistema operativo robotico avanzato, capace di ricevere dati dai sensori e rispondere autonomamente ai problemi. Simulazioni e test pratici permettono di verificare l’efficacia del software di correzione dei guasti, migliorando la capacità dei robot di adattarsi a condizioni estreme.

Le lune ghiacciate del sistema solare esterno, che potrebbero ospitare oceani sotto le loro superfici, rappresentano un’enorme opportunità per future esplorazioni. Grazie all’IA, i lander robotici saranno in grado di affrontare queste sfide con maggiore autonomia e precisione.

La ricerca della NASA apre la strada a missioni spaziali sempre più autonome ed efficienti, riducendo i rischi e massimizzando i risultati.

Le lune oceaniche come Europa ed Encelado potrebbero rivelare nuovi segreti sull’origine della vita, grazie all’innovazione tecnologica portata dall’intelligenza artificiale.

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