La tutela delle foreste passa attraverso l’innovazione tecnologica. L’Università di Bolzano (UniBz) guida la ricerca su robot zoomorfi, droni, intelligenza artificiale e mappe 3D per un monitoraggio forestale avanzato e sostenibile.
Tre progetti di punta – Digiforest, INEST e Forma – vedono UniBz protagonista nel panorama della ricerca europea, in collaborazione con atenei di prestigio come l’Università di Trento, il Politecnico di Monaco, l’Università di Oxford e l’Istituto Federale Svizzero di Tecnologia di Zurigo.
Tecnologia e foreste. Il progetto digiforest
Le foreste sono risorse fondamentali per la mitigazione dei cambiamenti climatici, ma il loro monitoraggio su larga scala è ancora una sfida. Digiforest (Digital Analytics and Robotics for Sustainable Forestry), finanziato nell’ambito delle Horizon Innovation Actions, mira a rivoluzionare il settore con l’uso di robot autonomi in grado di raccogliere dati tridimensionali dettagliati su alberi e vegetazione. L’obiettivo è creare modelli 3D delle foreste per supportare operatori forestali, amministrazioni e decisori politici nella gestione delle risorse boschive.
Nei prossimi mesi, Digiforest entrerà in una fase sperimentale con test sul campo per validare l’efficacia delle soluzioni tecnologiche sviluppate.
INEST. L’innovazione nel monitoraggio forestale
Il consorzio INEST (Interconnected Nord-Est Innovation Ecosystem), parte del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), rappresenta un’altra iniziativa chiave per UniBz. Questo progetto si concentra sulla creazione di aree sperimentali per testare tecnologie avanzate e sviluppare protocolli di monitoraggio forestale. L’integrazione tra discipline scientifiche permette di rafforzare il trasferimento tecnologico e l’applicazione pratica della ricerca.
Forma. Il futuro del monitoraggio con robot zoomorfi e droni
Il progetto Forma, previsto per il 2025, introduce una nuova frontiera nel monitoraggio ambientale grazie all’uso combinato di droni e robot zoomorfi. Questi strumenti innovativi consentiranno di raccogliere dati con una precisione senza precedenti, migliorando la mappatura e gli inventari forestali. Il risultato sarà una gestione più sostenibile e adattabile ai cambiamenti climatici.
LiDAR e intelligenza artificiale per una mappatura 3D delle foreste
Elemento comune a tutti questi progetti è l’utilizzo della tecnologia LiDAR, che sfrutta impulsi laser per misurare distanze e creare mappe dettagliate del territorio. Questo sistema permette di ricostruire in 3D l’ambiente forestale, fornendo dati precisi su conformazione e struttura della vegetazione. I dati raccolti vengono poi analizzati da algoritmi di intelligenza artificiale, capaci di elaborare modelli previsionali per la gestione ottimale delle foreste.
Grazie a queste tecnologie, gli interventi selvicolturali potranno basarsi su stime accurate, favorendo la capacità delle foreste di sequestrare carbonio e contribuendo alle politiche di sostenibilità ambientale e mitigazione climatica.
Un approccio multidisciplinare alla ricerca ambientale
“La complessità dei cambiamenti climatici richiede un approccio di ricerca multidisciplinare e transnazionale, capace di considerare le peculiarità del nostro territorio” – spiega Enrico Tomelleri, professore della Facoltà di Scienze Agrarie, Ambientali e Alimentari di UniBz, coinvolto in prima linea in queste ricerche.
Con l’integrazione di robotica, IA e LiDAR, il monitoraggio forestale sta entrando in una nuova era, garantendo dati precisi e strategie di gestione sempre più sostenibili. UniBz si conferma così un punto di riferimento nell’innovazione per la tutela ambientale.