Nel 2029 l’asteroide Apophis sfiorerà la Terra. Il Politecnico di Milano è protagonista di una nuova sfida spaziale con il CubeSat RCS-1
Il Politecnico di Milano si prepara a un nuovo, ambizioso viaggio nello spazio profondo. Dopo aver contribuito a missioni storiche come Rosetta, DART e Hera, l’ateneo milanese sarà parte integrante della missione europea RAMSES, promossa dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA), il cui obiettivo è studiare da vicino Apophis, un asteroide di 350 metri che il 13 aprile 2029 passerà a soli 31.000 km dalla Terra, all’interno dell’orbita dei satelliti geostazionari.
La missione RAMSES e il ruolo chiave del Politecnico di Milano
Il cuore della partecipazione italiana sarà il Laboratorio DART (Deep-space Astrodynamics Research and Technology) del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Aerospaziali del Politecnico, selezionato dall’ESA per contribuire alla progettazione e allo sviluppo del CubeSat RCS-1, un satellite miniaturizzato che volerà a bordo della sonda RAMSES.
Il team guidato dai professori Francesco Topputo e Fabio Ferrari sarà responsabile di:
- Progettare la traiettoria e la dinamica della missione.
- Sviluppare avanzati algoritmi di guida autonoma per operazioni in prossimità dell’asteroide.
- Raccogliere immagini ravvicinate della superficie di Apophis.
Cos’è un CubeSat e perché è così innovativo
I CubeSat sono microsatelliti con dimensioni e costi contenuti, ma in grado di generare un impatto scientifico notevole. Il RCS-1 volerà in autonomia vicino ad Apophis, studiandolo in tempo reale durante il flyby del 2029. L’innovazione principale riguarda proprio la capacità del satellite di:
- Operare in modo autonomo in uno scenario spaziale complesso.
- Gestire navigazione e comunicazione senza controllo diretto da Terra.
- Testare in orbita tecnologie di intelligenza artificiale applicata alla guida autonoma.
Obiettivi scientifici e impatti della missione
La missione RAMSES rappresenta un’opportunità unica per analizzare da vicino un oggetto celeste potenzialmente pericoloso, considerato per anni un asteroide Near-Earth (NEO) di grande interesse. I dati raccolti da RCS-1 permetteranno di:
- Determinare con maggiore precisione massa, densità, composizione e struttura interna di Apophis.
- Osservare effetti gravitazionali della Terra sull’asteroide, potenzialmente in grado di modificare la sua traiettoria.
- Validare tecnologie chiave per future missioni di esplorazione robotica e difesa planetaria.
Il rendez-vous con Apophis è previsto entro febbraio 2029. La missione RAMSES anticiperà l’arrivo dell’asteroide per monitorarne le condizioni prima e dopo il passaggio ravvicinato alla Terra, fornendo così un osservatorio privilegiato su un evento astronomico che sarà visibile anche a occhio nudo.
Innovazione italiana nel cuore dello spazio profondo
“Essere coinvolti in una missione su Apophis è per noi motivo di grande orgoglio – sottolineano Topputo e Ferrari – stiamo sviluppando tecnologie all’avanguardia che porteranno l’innovazione italiana nello spazio profondo, affrontando sfide mai incontrate prima.”
L’Italia, e in particolare il Politecnico di Milano, si conferma così un attore protagonista nel panorama internazionale dell’ingegneria aerospaziale, grazie a progetti pionieristici che coniugano ricerca, autonomia operativa e sostenibilità economica.