ROMA – La Juve ha dato un importante segnale di vita e di vitalità a tutti quelli che, dopo i recenti rallentamenti, l’avevano data vicino alla crisi o quasi, liquidando con un secco 3-0 il Torino in un derby certamente condizionato dalla sacrosanta espulsione di Glik, fino alla quale la squadra granata aveva retto abbastanza bene.
Poi due reti del redivivo Marchisio e una di Giovinco (prodotti nostrani del vivaio bianconero) hanno chiuso la partita, consentendo, in classifica, la…. ripartita.
Ma le dirette inseguitrici non sono state a guardare e quasi tutte hanno raccolto i tre punti anche se non tutte alla stessa maniera e con pieno merito.
Il Napoli mette sotto il Pescara
Il Napoli, secondo le previsioni, ha surclassato il Pescara con un sonante 5-1 soffrendo solo nella seconda metà del primo tempo, dopo che la squadra abruzzese aveva accorciato il punteggio. Nella ripresa, dopo un rigore con relativa espulsione del difensore Bocchetti, la strada si è aperta per Cavani, con una doppietta, e Inler, maramaldeggiando contro un avversario che non vedeva l’ora si arrivasse al più presto al 90°. A Napoli ora c’è maggior convinzione nei propri mezzi.
L’Inter delude. Sneijder non firma il contratto
L’Inter, invece, ancora una volta ha deluso proprio in tutto, in particolare nel gioco, riuscendo a vincere senza neppure….. segnare perché il punteggio è stato determinato dalla più classica delle autoreti da parte di Garcia il quale deviava maldestramente un cross nella propria porta.La squadra nerazzurra è riuscita a mantenere invariato il distacco dalla capolista e dal Napoli ma, all’orizzonte, non s’intravedono schiarite, ne tecniche né societarie, fino a quando non verrà risolta la questione Sneijder, ancora una volta lasciato a casa per costringerlo, a spalmare l’attuale contratto (scadente fra 3 anni e mezzo !) allungandolo fino al 2016. Ma lui dopo un incontro con i dirigenti ha affermato che non firma alle condizioni ,una secca roduzione del costo,poste dalla società Probabilmente il caso si chiuderà, con buona pace (e tasca…) di tutti, con una cessione a gennaio del campione olandese, trasferendo, con lui, a qualche altra compagine europea, “sceiccata”, il relativo, oneroso, contratto che aveva generato il caso.
Fra Fiorentina e Samp un pari rocambolesco
La Fiorentina, fra le prime, è stata l’unica a non vincere, facendosi imporre un rocambolesco 2-2 dalla Sampdoria, dopo essere andata prima in vantaggio e poi, raggiunta e superata, ha rimediato il pari grazie ad un riscoperto cannoniere (il difensore Savic provvidenziale autore di un’inattesa doppietta); la squadra gigliata ha risentito delle assenze dei suoi attaccanti anche se come gioco espresso non è dispiaciuta.
Lazio e Roma inseguono
La Lazio, contro il Parma, dopo aver segnato due gol in 10 minuti, sembrava dovesse fare una passeggiata, finendo invece col soffrire, dopo che gli emiliani avevano accorciato le distanze; la squadra di Lotito acciuffa la Fiorentina al quarto posto mantenendo ancora, dispettosamente, distanziati di tre punti i cugini della Roma.
I giallorossi, alla terza vittoria consecutiva, hanno mostrato molto carattere a Siena, ribaltando l’andamento della gara grazie all’ex Destro ( 2 gol) e al redivivo Perrotta che, entrato in extremis, ha messo al sicuro il risultato segnando la rete del rotondo 3-1 finale. Zeman, alla vigilia aveva affermato provocatoriamente che la sua squadra, vincendo tutte le partite, potrebbe anche colmare il distacco e addirittura puntare allo scudetto; dopo Siena, è sulla buona strada, anche se l’ambizioso traguardo appare veramente arduo da raggiungere (la Juve è a +9…).
Sta bene il “ faraone”, sta bene il Milan
Il Milan, nell’anticipo di venerdì è passato vittoriosamente (3-1) a Catania, confermando il buon stato di salute; su questo risultato ha pesato il gol del vantaggio etneo pareggiato da un’ennesima svista arbitrale che ha ignorato un fuorigioco nettissimo, creando la solita scia di polemiche sulla sudditanza psicologica degli arbitri nei confronti delle “grandi”. Ma al di là di questo episodio, la squadra di Allegri, grazie alla strepitosa prestazione del giovane faraone El Shaarawy (savonese di nascita, egiziano di origini paterne) che ha messo a segno un’altra doppietta, e alla ritrovata vena di Boateng (spettacolare la sua rete, deprecabile, però, la sua espulsione per un fallaccio inutile), ha meritato la vittoria, complice anche un Catania rabberciato dalle assenze di diversi titolari.
Berlusconi si auto elogia per la ripresa rossonera
Con questo risultato il Milan, sebbene a 5 punti dalla Roma, la squadra più prossima, comincia a sentire profumo di zone d’alta classifica. Berlusconi, con la sua innata vanità, forse perché a corto di successi politici, si autoriconosce i meriti della ripresa rossonera attribuendoli alle sue visite alla squadra prima delle partite e, forse, sarà pure vero. Vuoi vedere che l’Italia ha perso (!?) uno stratega politico acquisendone uno calcistico ? Se così fosse a ringraziare Berlusca sarebbero in due: la massa degli italiani che s’erano stufati di Silvio in politica, e i tantissimi tifosi milanisti, se la squadra continuerà di questo passo spedito verso le alte sfere della classifica.
Un’ insolita novità: Di Natale non segna
Degli altri incontri, degno del dovuto rilievo è il colpaccio del Chievo che ha strapazzato il Genoa a casa propria con una tripletta dell’ex Paloschi, altro giovane cannoniere di casa nostra; per la squadra di Preziosi, al penultimo posto, si fa dura.
Una boccata d’ossigeno per il Bologna vittorioso su un’Atalanta in declino analogamente allo stesso Cagliari superato nettamente da una Udinese che, eccezionalmente, nonostante il corposo risultato (4-1) conseguito, non annovera fra i marcatori il suo bomber Di Natale: e anche questa può essere considerata un’insolita novità della trascorsa 15^ giornata.