Calcio. Noia e poca qualità, ma c’è ancora speranza

ROMA – A cinque giornate dalla fine del campionato, la serie A italiana non ha più nulla da chiedere. 

SOLO NOIA – I verdetti sono oramai scritti da troppo tempo e solo qualche virtuoso addetto ai lavori cerca di inventare rimonte memorabili. I distacchi sono dati certi, inesorabili: 8 punti tra la capolista Juve e l’arrembante Roma; 12 punti tra quest’ultima e il Napoli, terzo e ultima squadra ad occupare il posto per la prossima Champions; altri 9 punti tra il terzo e il quarto posto, quello occupata dalla Fiorentina. Insomma, distacchi notevoli con posizioni ben determinate anche se in palio ci sono ancora 15 punti. Lo scudetto, a meno di eventi catastrofici, è appannaggio bianconero, con i giallorossi e i partenopei sicuri in Champions League. Altrettanto sicure, o quasi, le tre squadre che disputeranno la prossima Europa League: Fiorentina (certa, visto anche la finale di Coppa Italia da disputare contro il Napoli), l’Inter (53 pt) e il Parma (51 pt). Solo per quest’ultime due, il cammino potrebbe essere più insidioso, fatto di scontri diretti (il prossimo turno di sabato 19 aprile vede proprio lo scontro tra Parma e Inter) e partite velenose, intrecci con le prime della classe e quelle per la lotta salvezza.

 

UN PO’ DI CURIOSITA’ – Proprio questa, la coda del nostro campionato, è quella che susciterà più interesse visto che al penultimo e al terzultimo posto ci sono rispettivamente Sassuolo e Livorno appaiate a 25 punti. Ultimo il Catania a 20, ormai privo di ogni forza e fantasia di rinascita. Sulla graticola rimangono, ai margini della retrocessione, Bologna, Chievo e Cagliari che dovranno affrontare queste cinque giornate con la lama tra i denti se vorranno giocare anche il prossimo anno nella massima serie.

POCO INTERESSE, BISOGNERA’ CAMBIARE – Un campionato, quindi, non proprio esaltante, che ha visto società blasonate del calibro di Milan e Inter, lottare nel guado della classifica. Al momento la migliore è la neonata di Thohir che ambisce a un posticino in EL, un po’ poco visto che solo pochi anni fa era al vertice del mondo. Per non parlare dei rossoneri che rischiano, e ormai la fine è veramente vicino, un’annata tragica, desolante e da archiviare il più in fretta possibile.

Per vedere qualcosa di più accattivante e che faccia valer la pena di acquistare un biglietto per andare allo stadio, ci sarà bisogno di una vera e propria rivoluzione nel calcio italiano. Maggior rivalutazione dei vivai, politiche d’investimento programmatiche e giudizio nelle spese. E mettere soprattutto un freno all’acquisto dello straniero a tutti i costi pagandolo più di quello che realmente vale.

SPERANZE AZZURRE – A proposito, tra poco si disputeranno i mondiali di calcio in Brasile e, sbirciando un po’ tra le statistiche, si scopre che proprio due calciatori italiani, sono al vertice di due classifiche: uno è Ciro Immobile, centravanti del Torino a 19 reti, quindi capocannoniere; l’altro, Antonio Cassano, vero assistman, con ben 60 suggerimenti da gol. Una coppia niente male. Meditate gente… meditate. 

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