BOLOGNA – E’ finito l’incubo per due ragazze di Bologna. 15 giorni di vero inferno in cui sono state soggiogate, sottoposte a sevizie di ogni tipo anche sessuali, picchiate, umiliate e forse drogate con una sostanza misteriosa ricavata dai coralli da un 33enne, Giacomo O., milanese residente a Bologna, che è stato arrestato dalla polizia.
L’uomo è ora accusato di sequestro di persona, tentato omicidio, violenza privata e lesioni personali. A suo carico la Procura indaga anche per i reati di violenza sessuale e riduzione in schiavitù.
L’uomo a quanto pare è appassionato di filosofie orientali e teorie ‘energetiche’, ma anche di spade e pesci tropicali.
Dapprima si è accanito sulla ex fidanzata che lo scorso settembre lo avrebbe lasciato dopo una relazione di quasi tre anni, e successivamente su una coinquilina di lei che l’uomo ha cominciato a frequentare subito dopo la fine della precedente relazione.
Le indagini sono cominciate grazie alle confidenze fatte alla polizia da un’amica delle due ‘vittime’ troppo spaventate per denunciarlo. Secondo quanto ricostruito dai poliziotti, l’uomo avrebbe minacciato più volte di ucciderle, seviziandole con coltelli e tentando di strangolarle, con la promessa che poi lui stesso le avrebbe ‘resuscitate’.
Tra gli episodi più gravi verificatisi c’è stata la recisione con un coltello di un neo sul collo della ‘nuova’ fidanzata. L’uomo in pieno delirio mistico con questo gesto tentava di eliminare “tutto il male presente nella sua famiglia e racchiuso nel neo”. Il ferimento è avvenuto durante una due-giorni in cui la ragazza è stata tenuta segregata in un appartamento e indotta ad avere rapporti sessuali. In certi casi è stata costretta ad assumere anche frammenti di corallo presi da un acquario e poi sbriciolati in una bevanda. Dopo quell’episodio, a metà ottobre la ragazza e altre due coinquiline, a loro volte malmenate dall’uomo per i loro tentativi di difendere le amiche, si sono finalmente decise a denunciarlo alla polizia.
Non lo ha fatto invece la precedente fidanzata, convinta dal 33enne a tornare insieme con la promessa di una vacanza nel Mar Rosso. ‘Saltato’ il viaggio dopo la perdita dell’aereo, i due hanno ripiegato su un breve soggiorno in una località termale dell’Appennino bolognese, dove per la giovane sono però ricomparse le botte e anche due tentativi di strangolamento. Riuscita a fuggire dalla stanza, ha chiesto aiuto alla reception che ha chiamato la polizia. L’uomo è così finito in carcere.