ROMA – Grave l’ignoranza e ancora più grave l’omissione di servizio del medico della Camera dei Deputati che ha rifiutato la prescrizione di un contraccettivo di emergenza perché obiettore di coscienza. Inaccettabile il comportamento del medico. Inaccettabile che, in nome dell’obiezione di coscienza, venga negato il diritto alla contraccezione, alla salute e alla autodeterminazione.
Anche i medici del Parlamento non sanno, o fingono di non sapere, che la pillola del giorno dopo è un contraccettivo di emergenza e non un farmaco abortivo. Questa notizia, si aggiunge alle tante denunce di totale disapplicazione della legge 194 e di “contraccezione negata” alle donne, in particola alle giovani. Si conferma che non di coscienza o di deontologia professionale si tratta, ma di un vero e proprio tentativo di cancellare i diritti che le donne hanno conquistato . Il presidio medico della Camera come intende onorare “l’obbligo di legge” di fornire il necessario servizio anche in termini di contraccezione?
Le Federconsumatori chiede chiarezza su quanto accaduto e un impegno concreto per rispondere alla domanda di contraccezione e per garantire l’esercizio dei diritti conquistati.