Rifiuti. Processo a Cerroni, 150 richieste di parti civili

Foto Agenzia Dire

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ROMA  – Quasi 150 richieste di costituzione di parte civile tra persone fisiche, istituzioni e associazioni.

È cominciato il processo sul sistema rifiuti laziale che vede alla sbarra il ‘dominus’ (così lo definisce l’accusa), Manlio Cerroni, i suoi collaboratori nonchè vertici apicali (e in qualche caso amministratori delle società della galassia Cerroni) Bruno Landi, Piero Giovi, Francesco Rando, Giuseppe Sicignano e i dirigenti (ora sospesi) della Regione Lazio, Luca Fegatelli e Raniero De Filippis. Tanti i capi di imputazione, tra cui soprattutto spiccano l’associazione per deliquere finalizzata alla frode e il traffico di rifiuti.

A chiedere la costituzione di parte civile il ministero dell’Ambiente, la Regione Lazio, Roma Capitale, i Comuni di Anzio, Pomezia, Genzano, Ariccia, Nemi, Albano, Castel Gandolfo, la società Rida Ambiente di Fabio Altissimi (uno dei principali accusatori di Cerroni), che gestisce un tmb ad Aprilia, le associazioni Codici, Wwf Italia, Legambiente, Raggio verde, Ambiente è vita e circa 140 cittadini della Valle Galeria (l’area di Roma dove ci sono la discarica di Malagrotta e i due tmb di Cerroni), Fiumicino e Borgo Montello (zona di Latina dove c’è una discarica di proprietà della galassia Cerroni).

Non si è costituita invece la Provincia di Roma, al suo posto ha fatto richiesta di rappresentarla il cittadino Paolo Izzo, patrocinato dall’avvocato ed ex consigliere regionale dei Radicali, Giuseppe Rossodivita. Cinque i filoni attraverso cui si snoderà il dibattimento nella prima sezione collegiale presieduta Piero De Crescenzo:  l’associazione per delinquere, la questione della presunta frode nel trattamento dei rifiuti nel tmb di Albano Laziale, traffico di rifiuti e reati ambientali, il termovalorizzatore di Albano Laziale, la discarica di Monti dell’Ortaccio, le tariffe e ordinanze regionali sullo smaltimento dei rifiuti.

Gli imputati, ancora sottoposti alla misura restrittiva dell’obbligo di firma e nel caso specifico di De Filippis e Fegatelli all’obbligo di dimora rispettivamente a Fondi e nel VII municipio di Roma, hanno chiesto la revoca delle misure cautelari. Su questa istanza si esprimerà il pm Alberto Galanti.

Nella prossima udienza, fissata per il 23 giugno, verranno valutate le richieste di costituzione di parte civile e l’ammissione delle prove. 

(Dire)

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